Il sindaco a Cosenza non è soltanto il primo cittadino. Non negli ultimi dieci anni almeno, ossia da quando l’uso costante dei social network ha fatto dell’uscente Mario Occhiuto anche una specie di primo influencer della città. Cittadini suddivisi dal fratello dell’aspirante governatore in followers e haters – o, nella versione preferita dai primi e dal sindaco stesso per i suoi post, odiatori – si sono sfidati sulle bacheche a colpi di invettive e peana. Una “social-democrazia” che ha ridotto spesso il dibattito politico in riva al Crati a tifo da stadio o bisticci tra ragazzini. Nel corso del primo mandato a Palazzo dei Bruzi sembrava che tra l’architetto e la gran parte dei cosentini fosse tutto rose e fiori, tanto da assicurargli un trionfale bis dopo la sfiducia incassata a pochi mesi dalle elezioni.
Luna di miele finita
Dal 2016 in poi, però, l’idillio è andato in crisi. Non che le critiche mancassero già prima – specie su affidamenti diretti e consulenze – ma da quel momento si sono moltiplicate. Sempre di più. L’elenco dei motivi è lungo e ben assortito: un Comune per la prima volta della sua storia in dissesto, una condanna in primo grado per danno erariale, il sequestro della prediletta piazza Bilotti con relativo processo da affrontare al banco degli imputati, inchieste varie, le ambiguità sulla metro, l’aver messo forse in secondo piano la città ai tempi in cui ambiva a più prestigiose poltrone a Germaneto. Ma, soprattutto, scelte urbanistiche che hanno fatto discutere (o imprecare, nel caso degli automobilisti) e le promesse disattese sul recupero delle periferie, sacrificate sull’altare dell’amato “salotto buono” di corso Mazzini, e il nuovo stadio rimasto un annuncio.
Il peggio secondo i candidati. Tranne uno
Ma qual è stato l’errore più grave commesso dal sindaco, quale la cosa peggiore di Occhiuto nei suoi dieci anni alla guida del Comune? Lo abbiamo chiesto a sette degli otto candidati a succedergli. Purtroppo manca la risposta di Francesco De Cicco, che nonostante ripetuti inviti da parte nostra non ha partecipato alle interviste in redazione. Ed è un peccato, perché nessuna domanda – in totale ve ne proporremo quindici, con le risposte in altrettanti articoli con video annesso – più di questa avrebbe potuto chiarire meglio agli elettori come mai stia conducendo una campagna elettorale al grido di “mai col centrodestra!” e rivendichi un distacco politico ormai biennale dalla Giunta pur restandone ben retribuito assessore come se nulla fosse.
Un silenzio assordante
Avrebbe avuto da ridire parecchio su un’amministrazione di cui è parte integrante dal lontano 2014? Visto quanto sostiene (altrove), di certo più del suo collega Francesco Caruso. Abbiamo scelto proprio il lungo silenzio del vice di Occhiuto e la risposta che l’ha seguito per la prima carrellata del nostro approfondimento sulle elezioni comunali 2021 a Cosenza. Dopo il peggio di questi dieci anni, com’è giusto che sia, vi mostreremo quale sia stata la cosa migliore nello stesso periodo secondo i candidati, per un bilancio alla chiusura di un’epoca della politica cittadina. Una nuova si aprirà tra poche settimane. O forse no? Buona visione.
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