VIDEO | Metro: il progetto è davvero tramontato?

È difficile trovare un argomento che abbia diviso la città di Cosenza in questi anni più della maxi opera che avrebbe dovuto rivoluzionare il trasporto pubblico locale. I fondi ci sono ancora, ma come vogliono impiegarli i candidati a sindaco?

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Alle passate elezioni non si parlava d’altro, sembrava che niente fosse importante – in positivo o negativo, a seconda degli schieramenti – quanto la metro leggera. Cinque anni, qualche milione di euro e nessun binario montato dopo, della maxi opera che passava per imprescindibile pare non voler parlare più nessuno. Il motivo sembra chiaro: l’averla dapprima osteggiata e poi sostenuta è costato a Mario Occhiuto una discreta fetta di consensi tra i cittadini.

 

Il balletto sulla metro

A scottare gli elettori era stata l’ambiguità del sindaco, che dopo aver presidiato coi suoi uomini in bella mostra i banchetti no metro, sembrava essersi rimangiato l’impegno di proteggere viale Mancini dal passaggio dei vagoni. Era davvero così? Ni. Occhiuto in fondo nel 2011 si era candidato promettendo la metro sul viale. E poi aveva votato insieme a tutto il consiglio comunale – seppur con due documenti differenti, uno della maggioranza e l’altro dell’opposizione, l’ubicazione era identica – di realizzarla proprio lì nel 2014. Certo, complice l’onda anti metro che montava in città, a ridosso delle elezioni 2016 aveva scritto nel programma di preferirla lungo il vecchio rilevato ferroviario. Ma si era rimangiato la parola una volta eletto, siglando un accordo con Oliverio per riportare i binari sul viale.

Volontà politica

Nonostante sembri ormai un ricordo lontano, l’opera da 180 milioni di euro sulla carta resta finanziata. E potrebbe ancora vedere la luce, se ci fosse la volontà politica. Qualcuno dei candidati, che un tempo la sosteneva a spada tratta, oggi pare pensarla all’opposto. Altri non escludono che i tram possano ancora fare capolino lungo lo stradone che collega Cosenza a Rende. Altri ancora, infine, pensano che, sotto sotto, la metro esista già. E poi ci sono quelli che non vogliono nemmeno sentirla nominare. La parola d’ordine per il trasporto pubblico locale sembra essere tornata “bus”. Ma con l’Amaco in crisi nera sarà davvero così? Nel frattempo, ecco cosa ne pensano gli aspiranti sindaci.

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