«Tutto nasce da una libreria, in piazza dei Bruzi a Cosenza, dei miei genitori, Gustavo Brenner e Emilia Iaconianni, che nel secondo dopoguerra diventa casa editrice, con il primo libro pubblicato nel 1953. Dal disastro della guerra l’obiettivo era quello di avviare un risveglio culturale e riappropriarsi della identità culturale calabrese. Costruire una base da cui ripartire».
Walter Brenner, 68 anni, racconta le origini della sua attività imprenditoriale, con l’omonima casa editrice.
La libreria al tempo, dice, fungeva anche da biblioteca circolante fornendo testi a chi non poteva acquistarli e l’attività editoriale era principalmente rivolta alla riedizione di testi antichi locali attraverso la riproduzione fotomeccanica.
Il rapporto umano con il libraio
«Dal 1975 ho preso il timone della casa editrice – spiega ancora Brenner – Qui oggi trovi il punto vendita e luogo di incontro con gli scrittori e il pubblico. Vengono persone da Cosenza e da tutta la regione.
Boom di vendite? Non è così per noi, le vendite sono assai limitate, nel periodo del lockdown le persone hanno però letto molto e, quindi, comprato più libri. Abbiamo sfruttato anche i benefici del web, per aumentare la nostra offerta, con un sito internet e appoggiandoci ai portali di vendita online. Preferisco l’acquisto nelle librerie fisiche e a mio avviso il rapporto con il personale adeguato nei punti vendita dà sicuramente migliore soddisfazione e indirizzo nella ricerca del libro stesso».
«Negli ultimi tempi, comunque, stiamo pubblicando testi nuovi e seguiamo diversi filoni editoriali. Per il futuro, sperando di superare questo periodo pandemico, continuiamo a lavorare con la nostra bella comunità e siamo felici per le numerose proposte giunte dagli autori», conclude l’editore.
Libri, un settore in crescita
L’editoria è sicuramente un settore in crescita, supportato dai numeri sulla vendita nel 2021 dell’Associazione italiana editori (Aie), per il mercato dei libri a stampa di narrativa e saggistica, venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione, il giro d’affari è tra gli 1,6 e 1,7 miliardi di euro.
Nel 2021 le librerie fisiche sono tornate a vendere di più delle librerie online, ha esultato il presidente di Aie, Franco Levi, durante il Salone del libro di Torino che si è svolto, dopo lo stop dell’anno scorso, nel mese di ottobre. Soddisfatto anche il presidente dell’associazione degli editori indipendenti, Marco Zapparoli, che sottolinea quanto siano le case più piccole, con un fatturato inferiore a 300mila euro, a registrare quest’anno una vera propria impennata di vendite.
I libri superano i videogame
Anche nel 2020, secondo le rilevazioni, sono arrivati ottimi risultati dal libro che nell’industria culturale è stato, dopo le pay-tv, il contenuto più acquistato e di molto superiore al mercato del videogame. A tal proposito va considerato sicuramente lo stop di cinema, concerti, teatri, mostre, con il propagarsi del virus. Durante il lockdown i comportamenti degli italiani hanno trainato questo settore: pensiamo alla prenotazione via telefono o alla possibilità/voglia di leggere di più e alla permanenza in casa che fornisce più “tranquillità”. Insomma, hanno comprato di più i clienti e oggi nelle piccole librerie si mantiene l’abitudine di prenotare e ordinare i testi telefonicamente, magari ricevendoli a domicilio.
La Calabria che legge meno libri degli altri
I dati Istat certificano, invece, per quanto riguarda la Calabria, bassissime percentuali (ultimi in Italia) in termini di lettori di giornali e libri, fruitori di biblioteche, spettacoli o concerti. Anche se la Calabria contribuisce alla vendita e alla diffusione del settore editoriale, sforna numerosi talenti nel campo della letteratura (Nuccio Ordine, Mimmo Gangemi, Carmine Abate), ospita una serie di festival ed eventi dedicati agli scrittori e al loro pubblico.
Abbiamo dunque intrapreso un viaggio a più puntate per raccogliere una serie di testimonianze di piccole e grandi librerie, autori e imprenditori, su come hanno vissuto l’ultimo anno e per chiedere qual è la loro soluzione per sopravvivere in un futuro sempre più proiettato verso il digitale.
Chiude la storica Domus
Dal punto vendita di Walter Brenner, percorrendo la strada in discesa, si trovava un’altra storica attività cosentina nel campo dell’editoria, la libreria Domus. Punto di riferimento per lettori e studenti, il negozio è chiuso e sono ancora visibili i locali commerciali semi svuotati. «Una vera famiglia si vede dalla libreria presente in casa – dice Francesco Paolo Piro, antiquario con una bottega a pochi passi da lì – vedere le luci spente e tutto chiuso, in pieno centro cittadino, è una grande mancanza da tutti i punti di vista, Domus era un luogo di civiltà, ora anche visivamente è una pena».

Da libraio a ristoratore
La sede principale della libreria, vicino l’autostazione cittadina, ha chiuso già nel 2014 e al suo posto ora si trova un supermercato di una grande catena.
«Prima ha chiuso mio zio Franco – spiega Aldo Caldarola, 43, ex proprietario della libreria e ora ristoratore – nei primi mesi del 2018 ho cominciato a liquidare anche questa attività. Con la pandemia per me è arrivato il colpo definitivo. Ho provato a resistere la concorrenza delle catene ma ci siamo trovati di fronte ad un calo di vendite lento e costante soprattutto con l’ingresso nel mercato delle multinazionali dell’e-commerce. Il nostro commercio – aggiunge – si basava principalmente sulla vendita di testi per gli studenti che ormai si trovano in supermercati e autogrill a prezzi bassissimi, anche le scuole e le biblioteche ci hanno abbandonato limitando l’acquisizione di libri. L’Italia doveva imitare la Francia estendendo il tetto dello sconto al 5% (ora è al 15%) anche sui libri di scuola. Non ho più intenzione di continuare».

Il ritorno delle librerie
Le librerie ricoprono un ruolo fondamentale, insieme a musei e biblioteche, nell’accesso e nel consumo culturale. Secondo i dati contenuti nell’analisi periodica del mercato che Aie realizza in collaborazione con Nielsen, le librerie fisiche, aiutate dal web, tornano a essere primo canale di vendita quest’anno: sono a quota 500 milioni, contro i 479 milioni delle librerie online e i 58 milioni della grande distribuzione.
Il mercato dei bambini
La filiale di Cosenza di un grande gruppo editoriale preferisce, invece, non ascoltare le nostre domande sullo stato dell’arte, allora il nostro approfondimento nel mondo dei libri continua verso un piccolo negozietto nato prima del lockdown. A dimostrare quanto l’editoria stia cambiando è il peso relativamente contenuto dei best seller, i primi 50 libri più venduti in Italia pesano sul mercato solo il 6%.
«Abbiamo aperto la nostra libreria per bambini a Cosenza nel dicembre 2019 – spiega Valentina Mari, titolare del negozio Juna insieme ad altre due donne under 40 – con la pandemia ci siamo dovuti adeguare con letture e dirette sui social e vendite a domicilio (anche grazie ai canali di vendita nazionali)».

Il lockdown è stato un alleato della lettura
La filiera del libro – aggiunge Mari – è aumentata nettamente «e con il lockdown la lettura è stata di nuovo apprezzata dalla gente. I genitori hanno avuto più tempo per stare con i bambini – leggendo spesso insieme a loro – e questo ha facilitato la vendita di testi per i più piccoli. A ciò si è aggiunto il sostegno del ministero, che ci ha accreditato alle biblioteche del territorio, in un quadro dove la concorrenza delle librerie online è molto forte. Appena abbiamo potuto aprire – conclude la libraia – ci siamo dedicati ad attività culturali all’aperto e adesso nell’ottica di ritornare alla normalità, puntiamo ad aumentare il nostro impegno con laboratori artistici, teatrali e lettura animata».