Non è passato giorno in cui il neosindaco Franz Caruso non abbia parlato dei debiti “insostenibili” («centinaia di milioni di euro») lasciati in Comune dal suo predecessore, Mario Occhiuto. Intervistato dal direttore de I Calabresi – Franco Pellegrini-, il primo cittadino afferma: «Non pensavo di dovere approvare un bilancio preventivo con un disavanzo già di 11 milioni di euro».
Condannato a non riaprire Viale Parco
Viale Parco non tornerà come prima. Franz Caruso lo fa capire espressamente: «Dobbiamo terminare il Parco del benessere». Poi continua: «Uno degli errori più grandi è stato distruggere l’opera più importante realizzata nella città dal Dopoguerra ad oggi».
Ma ne esistono diverse versioni che sopravvivono. Quantomeno nei finanziamenti. La Regione Calabria, per esempio, continuerà ad inviare ogni anno 140mila euro fino al 2026 per la versione manciniana dell’infrastruttura, soldi impegnati nei giorni scorsi. Intanto il Rup è cambiato ancora una volta, dopo due anni di vacatio: adesso è Giuseppe Iiritano. E nelle prossime ore una riunione alla Cittadella potrebbe di nuovo cambiare le carte in tavola. Pare, infatti, che si possa riallargare lo spazio destinato alle auto in transito, ma solo nell’area delle ex ferrovie su cui ora sorge il Rialzo.
Occhiutiani in Giunta
Rispetto alla discontinuità sbandierata nei programma, Franz ha poi portato in Giunta quattro esponenti che militavano nella ex maggioranza di Occhiuto. Questione di criteri oggettivi, sottolinea il sindaco: «In Giunta siedono tutti i primi eletti delle liste che mi hanno sostenuto». Il Cencelli del penalista cosentino diventa: «Ho rispettato la volontà dell’elettorato».
L’Atene delle Calabrie sognata da Caruso
«Cosenza è stata un punto di riferimento sul piano culturale e politico per l’intera Calabria e anche per il Meridione». Parole che precedono le promesse: «Ridare vita alla Casa delle Culture, alla Biblioteca Nazionale, alla Biblioteca civica e soprattutto al teatro Rendano». Che torni, quest’ultimo, ad essere «teatro di tradizione e, quindi, di produzione».
La Grande Cosenza arriva al Savuto
Ma quale città unica, Caruso vuole ricostruire ridisegnare la geografia della Calabria Citra. Mette dentro tutto: Cosenza, Rende, Zumpano, Castrolibero, Montalto e pure la zona del Savuto.
L’eterna vicenda dell’Unical
Caruso lavora per un maggiore «coinvolgimento e integrazione dell’Università della Calabria nel territorio cosentino». Perché crede che «il Campus non abbia sviluppato un rapporto simbiotico con la città capoluogo». Poi rincara la dose: «Arcavacata non è nemmeno l’università di Rende». Un Ateneo di gente che «vive quella città solo nei giorni della movida».
Nel concreto Caruso dice di «aver già chiesto al rettore Nicola Leone di poter collaborare con l’università per i progetti del Pnrr».
Una leghista per i 90 milioni del Cis
I 90 milioni del Cis per il centro storico di Cosenza? Venerdì 21 arriva il sottosegretario per i Beni e le attività culturali, Lucia Borgonzoni. Seguirà il tavolo tecnico. Lo ha annunciato lo stesso sindaco.
Ciclabili ma con giudizio
La viabilità di Occhiuto ha danneggiato il commercio. È il pensiero di Franz e non solo. E se – come sostiene il primo cittadino – «Cosenza è la sua provincia, allora dobbiamo consentire alle persone di raggiungere la città». E gli amanti della bicicletta? La città sostenibile di Caruso non vuole diminuire le piste ciclabili. Piuttosto vuole aumentarle. Distruggendo parte delle vecchie però e senza quella proliferazione di circuiti per scalare, fittiziamente, le graduatorie delle città ecosostenibili.
Un jolly da giocare sulle confluenze
«ll Jolly abbattuto è stata opera importante di Occhiuto, ma non ho nessuna intenzione di proseguire nella costruzione del museo di Alarico». Franz dixit. E se proprio c’è da scegliere qualcuno che rappresenti lo spirito della città? C’è già il buon «Telesio». Sull’immobile pende un vincolo di destinazione. Franz Caruso vorrebbe rimodulare tutto e fare di quel posto un «grande parco verde che ricongiunga città vecchia e nuova».
Cosenza verde
Nella visione di Caruso dovrebbero essere eliminate «tutte quelle mattonelle cinesi di Piazza Bilotti per lasciare spazio al verde». Spostando il parco del benessere «lungo gli argini dei fiumi magari navigabili». Ecco il manifesto di Franz contro la cementificazione del verde in salsa Occhiuto. Per ora solo intenzioni.