Ponte sullo Stretto, si riparte con le proteste

Dopo le prime manifestazioni in Sicilia, anche in Calabria ricominciano le iniziative contro la maxi opera. Cittadini comuni, ambientalisti, autorità locali in prima linea, in programma appuntamenti settimanali per dar vita a una mobilitazione e dire no ai lavori

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Una volta realizzato il Grande raccordo anulare, sorse, al suo interno, la città di Roma. E il Canale della Manica? Fu scavato sotto il mare, e dopo, dall’una parte e dall’altra, emersero dalle acque la Francia e l’Inghilterra. Secondo quanto affermato tempo fa dal ministro alle Infrastrutture Salvini, così vanno le cose: cosa se ne farebbero i siciliani di collegamenti decenti tra Messina e Palermo e tra Messina e Siracusa, se, arrivati sullo Stretto, si trovassero davanti a un imbuto, e cioè all’attraversamento via mare?
Quindi, in attesa delle ferrovie e delle strade da costruire in Sicilia – e in Calabria – intanto facciamo il Ponte.

Il grande circo del Ponte sullo Stretto di Messina

Per l’ennesima volta siamo purtroppo qui a parlare della Piramide del Faraone di turno, l’Opera (la maiuscola è d’obbligo) che porterà lavoro, scaccerà via la mafia e la ‘ndrangheta, attirerà milioni di turisti da tutto il mondo per ammirare la settima (l’ottava, la nona) Meraviglia. Intanto è già ripartito lo show, è stata spianata l’arma di distrazione di massa. È ripartita, dopo dieci anni dalla sua messa in liquidazione mai attuata, pure la Stretto di Messina s.p.a., che in decenni ha grattato milioni e milioni di denaro pubblico per il ponte. Naturalmente, non è mancata l’approvazione, con tanto di ostensione del plastico del Ponte nella Camera extra del Parlamento italiano, la trasmissione di cinque minuti del cerimoniere ufficiale della destra italiana Bruno Vespa.

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L’area che dovrebbe ospitare il ponte sullo Stretto

Regioni a favore, cittadini contro

Per fortuna, insieme a tutto il circo, sono ricominciate le iniziative per tentare di contrastare un progetto che, con l’adesione entusiastica delle Regioni Sicilia e Calabria, avrebbe come solo esito certo quello di devastare uno degli scenari più belli del pianeta Terra. Prima in Sicilia, a giugno e ad agosto, e ieri da quest’altra parte, al circolo Nuvola Rossa di Villa San Giovanni, dove si è tenuta, organizzata dal Movimento No Ponte Calabria, un’assemblea molto partecipata. Il comunicato diffuso dal Movimento riferisce di interventi che «hanno ben rappresentato le ragioni dell’opposizione a un progetto propagandistico e, quello sì, fortemente ideologico».

Villa San Giovanni: la città sotto il ponte

Il professore Alberto Ziparo, coordinatore del Comitato Tecnico-Scientifico che ha studiato gli impatti del Ponte sullo Stretto, non ha fatto ricorso a giri di parole. E ha denunciato che «allo stato attuale l’unica speranza per avere un progetto esecutivo del ponte non è rappresentata da svedesi o cinesi, ma da un miracolo dello Spirito Santo!».
WWF e Legambiente hanno focalizzato la loro attenzione sulla «necessità di salvaguardare un’area la cui immensa biodiversità è unica al mondo». Area che non ha certamente bisogno di interventi di così grande impatto, perché la sua «valorizzazione rappresenterebbe un elemento di richiamo ancora più attrattivo del ponte stesso».

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La variante di Cannitello

La sindaca di Villa, Giusi Caminiti, ha ricordato «l’impatto della variante di Cannitello, imposta come opera propedeutica al Ponte, che ancora oggi rappresenta un ecomostro, con le “opere compensative” ferme al palo da anni». E ha rilevato che «nessuna opera può compensare gli impatti per quella che diverrebbe la “città sotto il ponte”».

Ogni lunedì contro il Ponte sullo Stretto di Messina

L’appuntamento di Villa è servito per rilanciare la mobilitazione e renderla continua e costante. Il prossimo è previsto per il 17 aprile, cui ne seguiranno altri ogni lunedì, sempre al Nuvola Rossa. Lo spazio villese, si ricorda nel comunicato, «è nato proprio sull’onda della mobilitazione No Ponte».

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Un momento dell’assemblea dei No ponte a Villa San Giovanni

Lo hanno inaugurato in occasione del primo anniversario della morte di Franco Nisticò, ex sindaco di Badolato in prima fila in questa battaglia. Nisticò trovò la morte il 19 dicembre 2009 mentre stava intervenendo ad una manifestazione a Cannitello di Villa San Giovanni. Su quello stesso palco e quella stessa tragica sera avrebbe dovuto esibirsi, insieme ad altri artisti di fama nazionale, il rapper reggino Kento, il quale, ora, desidera fortemente «restituire a quello spazio colori, allegria, musica e idee».

Trasporti via mare vs Ponte sullo Stretto

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Un traghetto della Caronte&Tourist davanti al porto di Messina

Ed è di questo, io credo, che la nostra terra ha bisogno, oltre che delle infrastrutture di supporto per consentire a chiunque di raggiungerla in sicurezza e in tempi adeguati, dall’uno e dall’altro versante dello Stretto. Per attraversare il quale, senza deturparlo, è sufficiente un intervento, certamente meno costoso, di potenziamento del trasporto marittimo. Sono questi i problemi – e tanti altri, considerato che certamente non ve n’è penuria – sui quali si dovrebbe concentrare l’attenzione dei governanti locali e nazionali.
Le Piramidi stanno bene in Egitto, e non ne servono altre dalle nostre parti.

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