Ci sono temi che non sono di destra o di sinistra, perché sono bisogni e diritti garantiti dalla Costituzione. Per esempio, la Sanità. Ci sono temi che non dovrebbero entrare nel maledetto spoils system, perché quello che i cittadini si aspettano dalla politica è che metta la persona giusta al posto giusto, e non il più fedele. Ci sono temi universali che toccano la pelle delle persone, che non dovrebbero mai essere oggetto di una contesa personale di coalizione, di corrente, di vicinato. Per esempio, le Pari Opportunità.
Pari opportunità: il caso De Blasio
E invece stavolta è successo, alla Regione Calabria, un grottesco incidente: Daniela De Blasio, nominata alla presidenza della Commissione, si è dimessa dopo 24 ore. Fattore scatenante, un comunicato di Fratelli d’Italia che rivendicava la carica. Motivo ufficiale e diplomatico, l’impegno della manager reggina – un lungo curriculum sui temi di genere, incarichi di rilievo nazionale, lo Sportello Donna – accanto alla vicepresidente Giuseppina Princi.

Un incidente di percorso per una Giunta che sta lavorando molto sul piano dell’immagine, sua e della Calabria. Ma questa vicenda è un case-history sul quale forse è il caso di fare un ragionamento. Sono vicende così che allontanano i cittadini dalla politica. Dove domina il gusto del parlare, dei comunicati ermetici e comprensibili solo agli addetti ai lavori.
Le poltrone di Fratelli d’Italia
Capita che il presidente del Consiglio regionale, il leghista Mancuso, faccia i complimenti a De Blasio per la nomina alle Pari opportunità, e che poi arrivi in tempo reale il comunicato polemico di Fratelli d’Italia. Che testualmente scrive: «Non siamo attaccati alle poltrone, però non possiamo rimanere impassibili». Tralasciando l’uso del termine “poltrona” e cioè il contrario di una concezione della politica al servizio del cittadino: anche in termini di comunicazione, sembra che la pari opportunità sia quella di dividersi le cariche, quindi l’uso di quel termine è un autogol.

Io da cittadino avrei voluto sapere e capire perché la dottoressa De Blasio non va bene, e quali sono le idee dei partiti in un comparto così sensibile, dove la disoccupazione femminile è sopra il 30 per cento, a livelli peggiori rispetto a dieci anni fa. De Blasio ha preso 10 voti su 11 in Commissione, quindi una nomina bipartisan, assenti solo i due consiglieri di FdI. Una scelta con una sua logica e con un certo consenso.
Invece, tanto tempo perduto, e una sfiducia nel Palazzo che cresce.