Gli orfani di Silvio in cerca di casa. Non cedete alla pena, gli orfani in questione non sono esattamente diseredati. Al contrario, detengono il potere di decidere dei destini della Calabria attraverso le proprie scelte amministrative. Parliamo di chi ha mostrato di saper costruire e controllare il consenso elettorale e che in passato – ma ancor di più recentemente – ha rappresentato la forza del partito di Berlusconi.
Adesso però, dopo la morte del fondatore, Forza Italia è in disfacimento. I players politici nostrani devono ricollocarsi e presto, perché è vero che i voti locali sono di loro proprietà, ma senza un riferimento nazionale che li inquadri nel contesto politico generale e successivamente europeo, non vanno da nessuna parte. Di qui l’urgenza, quando ancora il lavoro delle prefiche è in corso, di guardarsi attorno e negoziare passaggi che garantiscano posti di prima classe.
Gli orfani di Silvio a Cosenza e provincia
Nella provincia di Cosenza i giocatori ancora in lutto, ma già in posizione di partenza, sono Gianluca Gallo, potente e votatissimo assessore regionale, i fratelli Occhiuto e anche i Gentile. A rappresentare questi ultimi al momento c’è solo Katya, figlia di Pino, nell’assemblea regionale. Tra poco, però, la famiglia potrebbe ritrovare una proiezione nazionale grazie alla decisione della Giunta per le elezioni della Camera dei deputati di cambiare le regole a partita finita e validare tutte le schede dichiarate nulle. Ciò consentirebbe al figlio di Tonino, Andrea, di sedere in parlamento pur essendo stato bocciato dall’elettorato.
«Troppo moderati per Fratelli d’Italia»
Per tutti loro oggi è necessario trovarsi un altro vascello. E considerando la storia, la cultura di provenienza, la fluidità che sempre li ha caratterizzati, pare difficile che Gallo e gli Occhiuto si imbarchino con la Meloni. «Troppo moderati – spiega ridendo Water Nocito, docente di Diritto – per andare con Fratelli d’Italia, è più naturale che cerchino una sponda centrista, o meglio, terzopolista». Insomma una casa nuova che c’è solo sulla carta, ma che potrebbe prendere corpo grazie alla ben nota abilità manovriera di Renzi.
«È inevitabile che Gallo e gli Occhiuto guardino verso Renzi. È lui, più che Calenda cui credo sia destinato il ruolo di follower, a saper dare le carte e giocare poi la delicata partita con la maggioranza di governo».
Perché è chiaro che tutti i passaggi che si concretizzeranno, avverranno dopo aver valutato il “prezzo”: da una parte il valore di chi porta consistenti pacchetti di voti, dall’altra quello di chi accoglie fornendo identità nazionale ai singoli politici senza casa.
Tutti insieme è difficile
Per il docente Unical «nulla è ancora deciso, ma ogni cosa è già in movimento e il valore politico dei partecipanti giocherà un ruolo determinante. Per esempio, Roberto Occhiuto ha dimostrato che nella Regione nulla si muove senza il suo consenso. D’altra parte Gallo potrebbe aver potenziato la sua già solida base elettorale» e questo potrebbe metterli in competizione all’interno della nuova casa politica comune.
Discorso forse differente per i Gentile. Anche a causa della potenziale competizione interna al nascente terzo polo in cui confluirebbero gli ex azzurri, potrebbero tentare di capitalizzare la loro posizione approdando verso Fratelli d’Italia.
Gli orfani di Silvio nel resto della Calabria
Tutto in alto mare invece negli altri territori. A Vibo i forzisti erano vicini alla Ronzulli e dunque occorrerà attendere la scelta della parlamentare europea, che comunque squagliandosi Forza Italia, negozierà anche lei qualche passaggio altrove.
Nel catanzarese invece i forzisti sono messi maluccio a causa della perdita di molte figure di spicco e «la capacità attrattiva di Wanda Ferro giocherà un ruolo importante».
A Reggio invece lo sguardo è puntato verso Francesco Cannizzaro, dominus sullo Stretto nel partito che fu di Berlusconi. In caso le mura azzurre dovessero venire giù dopo la scomparsa del leader fondatore, è probabile che Cannizzaro non abbandoni la sua anima centrista, figlia di una sedimentata cultura di destra, ma saldamente democristiana, quindi dovrebbe restare immune da tentazioni meloniane e o di tipo leghista.
Quanto a Crotone, dove le forze politiche hanno tutte lasciato perdite sul campo, l’uomo forte in grado di orientare le scelte resta Roberto Occhiuto.
Popolari e conservatori
Il più prossimo banco di prova di questi nuovi nascenti equilibri, che dovrebbero trovare concretezza nel corso dell’imminente estate, saranno le elezioni europee del prossimo maggio. «In quella occasione Meloni cercherà di scomporre il quadro politico unificando Popolari e Conservatori. Se l’operazione le riuscisse, diventerebbe la protagonista della scena politica, avendo colto un traguardo che nemmeno la Merkel aveva toccato» spiega Nocito guardando oltre i confini di casa nostra.
Se invece questa strategia non dovesse riuscire e Fratelli d’Italia restasse con i Conservatori, il peso politico di un Terzo polo renziano, con dentro quanto resta di Forza Italia sarebbe maggiormente significativo.
Insomma, per gli orfani di Silvio in questa danza che sta per cominciare, il rischio è di sbagliare passo e pagarla cara.