Il nuovo Papa che vorrei

Il Conclave sta per iniziare e nell'incerto clima politico internazionale si attende un nuovo Pastore capace di incarnare non il potere degli uomini, ma la potenza del Vangelo.

Condividi

Recenti

di Tommaso Scicchitano

Nell’aria vibra un’attesa, un desiderio profondo che sorge dalle crepe di un mondo assetato di senso, dalle polarizzazioni che lacerano il tessuto umano, dalla distanza che separa l’istituzione sacra dal pulsare della vita quotidiana. Non cerchiamo più solo un nome nuovo da iscrivere negli annali della storia papale. Cerchiamo un volto nuovo per la fede, un respiro nuovo per la cristianità intera. Un papa che non sia solo un uomo, ma l’incarnazione di un’alba diversa.

Le ombre del passato che ancora incombono

L’ombra del passato proietta ancora la figura del monarca distante, del gestore del sacro, del vertice solitario di una piramide. Ma il Vangelo sussurra un’altra melodia, quella del Buon Pastore che ha l’odore delle pecore, che cammina nel fango per ritrovare chi si è perso, le cui mani non stringono scettri ma sollevano i caduti. Il primato che cerchiamo non è dominio, ma servizio radicale (“diakonía”); il potere non è amministrazione dello status quo, ma immersione nelle ferite della storia, in una Chiesa “ospedale da campo”.

Dopo la chiusura della porta del Conclave si attende la fumata bianca che annuncia l’elezione del nuovo Pontefice

Un uomo capace di disturbare i sonni dei potenti

Immaginiamo un pastore che sia profeta del Regno, la cui voce, intrisa di Vangelo, disturbi i sonni dei potenti e accenda la speranza nei cuori dei piccoli. Un uomo di comunione, capace di tessere legami, di abbracciare la pluralità come ricchezza, non come minaccia. Un testimone di gioia evangelica, vissuta con libertà, tenerezza, vicinanza. Un servitore umile, che non cerca la porpora del prestigio ma l’autenticità nuda del messaggio di Cristo. Un animatore dello Spirito, che confida più nel soffio che anima la comunità che nelle mura delle strutture.

Il Vangelo da vivere in modo radicale

Questa figura non è un solista su un palco isolato, ma parte integrante di una sinfonia dove ogni strumento, ogni voce del popolo di Dio, contribuisce all’armonia del cammino comune. Il suo compito non è decidere tutto dall’alto, ma garantire che tutti possano camminare insieme, ascoltando i segni dello Spirito nel mormorio della storia. In questa visione, lo stesso ministero petrino si apre a una rilettura, forse anche in chiave ecumenica: non più il sovrano di una porzione di cristianità, ma un fratello maggiore che, come interprete autentico del Vangelo, diventa punto di riferimento per tutti i cristiani e, potenzialmente, per ogni essere umano. Perché il Vangelo, vissuto nella sua radicalità servizievole, tocca le corde più profonde dell’umanità, offrendo una prospettiva alta da cui scorgere il nostro comune destino.

Chi può incarnare questo volto? Forse nomi come Zuppi, Tagle, Hollerich, Czerny, o l’inaspettato Battaglia, figure che paiono vibrare a questa nuova frequenza pastorale. Ma la vera domanda non è chi, ma come. Perché il “papa nuovo” che desideriamo non è un salvatore solitario, un superuomo che risolva ogni crisi.

In attesa di una autentica novità

La vera trasformazione, l’autentica novità, non risiede nell’elezione di un uomo, per quanto illuminato, ma nel risveglio di una comunità cristiana nuova. Una Chiesa che riscopre la mistica dell’incontro, che abbatte i muri del clericalismo, che vive la sinodalità non come procedura ma come stile di vita. Il “papa che vogliamo” è il riflesso di un popolo di Dio che ha ritrovato il coraggio di camminare insieme, guidato non dal potere, ma dallo Spirito, con la tenerezza umile di chi serve e la speranza indomita del Vangelo vivo. È in questa conversione collettiva, in questa fede rinnovata che si incarna davvero il pastore che desideriamo.

Sostieni ICalabresi.it

L'indipendenza è il requisito principale per un'informazione di qualità. Con una piccola offerta (anche il prezzo di un caffè) puoi aiutarci in questa avventura. Se ti piace quel che leggi, contribuisci.

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi in anteprima sul tuo cellulare le nostre inchieste esclusive.