Ricordi lanzichenecchi

Al di là della inevitabile indignazione Alain Elkann ha avuto il merito involontario di scatenare la macchina della memoria. Il nostro rapporto col treno e con le stazioni

Condividi

Recenti

Bisogna dire che almeno un merito Elkann l’ha avuto, scatenare indignazione molto più di una supercazzola della Schlein, cui pure toccherebbe in versione guerriglia quotidiana, purché anche pretestuosa. E ricordi, almeno per quanto mi riguarda. Quel raccontino, candidato paradossalmente a competere con l’altro tormentone estivo, l’Italodisco di Platino lanzichenecco da oltre 26 milioni di streaming e quasi 10 milioni di views su YouTube, mi ha restituito tutto il mio rapporto di amore e odio con il treno, facendomi rituffare nell’infanzia.

E in un modo diverso di vivere il treno, quando da bambino crescevo con i nonni a Paola, cittadina che viveva di ferrovia, in una “palazzina” del quartiere di concentramento ferrovieri, deportati da ogni dove d’Italia. Quelle a due piani, torride d’estate, quando la sera si stava i grandi a chiacchierare con le seggiulin‘i paglia davanti al portone, e noi piccoli intenti in qualche gioco chiassoso, e gelide d’inverno, a sventagliare sul braciere. La mattina la spesa alla “cooperativa ferrovieri”, e a mezzogiorno il pranzo, abitudine scandita dalla sirena di cambio turno del deposito locomotive, che ancora oggi, quando vuoi prendere in giro qualcuno per abitudini antiche, lo apostrofi con un “che fai, mangi con la sirena?!?”.

E poi il dopolavoro nebbioso di Nazionali senza filtro, vietatissimo a noi bambini, dal vociare sempre troppo alterato di scopone e tressette, con tutto quel vocabolario di termini storpiati che pochi ricordano ancora: chi nomina più gli scapicchianti, i pendolari del contrabbando prima, e della scuola poi… e del resto, di quel mondo e di quell’economia rimane ben poco, con il dormitorio, la mensa, la squadra rialzo e tutto ciò che lentamente se n’è andato…
Caro Alain Elkann, alla fine tocca pure ringraziarTi per averci spinto a rovistare fra ricordi preziosi, che visti da qui, eravamo tutti di origini abbastanza lanzichenecche!

Attilio Lauria

Sostieni ICalabresi.it

L'indipendenza è il requisito principale per un'informazione di qualità. Con una piccola offerta (anche il prezzo di un caffè) puoi aiutarci in questa avventura. Se ti piace quel che leggi, contribuisci.

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi in anteprima sul tuo cellulare le nostre inchieste esclusive.