Elezioni in Calabria, un copione sempre uguale

Condividi

Recenti

Si avvicinano le elezioni per la Calabria e per Cosenza, un evento che eccita solo i candidati, veri o presunti, i galoppini, i servienti sempre “a disposizione a prescindere”, i sempiterni della politica, del potere, della spartizione del bottino.
La gente comune – verrebbe da dire quella “ normale” – è consapevole di tutto questo e in qualche modo si dà da fare. Scrive quando qualcuno glielo permette sui giornali, cerca di suonare le trombe per svegliare le coscienze e i cervelli altrui, crede o, almeno, finge di credere che qualcosa cambi.

Salti, famiglie e grembiuli: i tre classici delle elezioni

Basterebbe per cominciare che i saltimbanchi – intesi non come personaggi da circo, ma come nomadi da destra a sinistra e ritorno, con tappe in tre o quattro diversi “rifugi” – fossero per principio esclusi dalle liste dei candidati. Forse non ne guadagnerebbe la qualità, sicuramente la decenza della politica.

Poi sarebbe utile che i cognomi dei candidati non si ripetessero sempre gli stessi ossessivamente, da padre a figlio, da nonno a figlio e a seguire nipote, in genere con poca attenzione alle capacità del virgulto prescelto.

Di grande utilità, ancora, sarebbe che i soci di associazioni occulte ma per definizione “deviate” scegliessero se non sia più conveniente e corretto nei confronti della comunità che si facessero riconoscere, non potendo godere ad un tempo del “potere occulto” e di quello palese . Quest’ultima è una delle condizioni più improbabili e non ci dovremmo contare più del giusto.

Vincitori e vinti alla stessa mensa

Tutto ciò premesso, quali previsioni i comuni cittadini possono fare? E quali aspettative di novità, vere non solo conclamate per convincere i gonzi, possono nutrire? Che il vecchio, anche nel senso della gerontocrazia politica, continuerà a tirare le fila. Le proposte di cambiamento, ammesso che siano credibili, saranno stoppate da schieramenti ibridi, vinti e vincitori alla stessa mensa, vere barriere frangiflutti. Gli elettori diserteranno in massa le urne, saranno naturalmente censurati dai politologi e, sotto sotto, apprezzati dai candidati beneficiati.
Sì, perché un non voto non è mai neutro: si risolve sempre a favore di qualcun altro, forse proprio un impresentabile.

I numeri della Calabria

Il programma? Una fascinazione. Dove trovarlo per chi volesse invece scriverlo e farlo prendere sul serio?
Sovvengono alcuni dati, tratti dall’ultimo libro di Giuseppe Smorto, A sud del Sud. Calabresi emigrati, tra il 2001 e i 2018, 706mila, quasi tutti giovani di valore; ciò significa che la Calabria ha il tasso migratorio più alto del Paese. Crotone ultima in classifica per tasso di occupazione e qualità della vita. Calabria ultima per programmi di screening per i tumori femminili. Quanto ai Livelli essenziali di assistenza (LEA), punti 161 Calabria: un solo punto dal minimo. Infine, per infrastrutture la Calabria è al 175° posto in Europa.
Quando troverete al centro della prova elettorale questi ed altri numeri così deprimenti allora vuol dire che le elezioni, come dovrebbe sempre accadere, possono essere un’occasione di cambiamento e di democrazia.

Sostieni ICalabresi.it

L'indipendenza è il requisito principale per un'informazione di qualità. Con una piccola offerta (anche il prezzo di un caffè) puoi aiutarci in questa avventura. Se ti piace quel che leggi, contribuisci.

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi in anteprima sul tuo cellulare le nostre inchieste esclusive.