Porte girevoli, conflitti di interesse e lobbying. Sono tutte questioni che tengono banco nel dibattito pubblico di questi mesi, soprattutto a seguito delle attività extraparlamentari del leader di Italia Viva e senatore Matteo Renzi. In particolare, destò molto scalpore la nomina dell’ex presidente del Consiglio nel Cda della Delimobil, società di car sharing operante in Russia, partecipata dalla banca statale Vtb. Certo, appena scoppiato il conflitto in Ucraina, Renzi lasciò quel Cda, ma l’assenza di una regolamentazione di queste attività per i parlamentari continua ad essere evidenziata dagli addetti ai lavori e non solo.
Lobby e silenzi
Manca prima di tutto una legge sulle lobby. In Calabria ne venne approvata una nel 2016, ma non è mai stata applicata. Per i deputati della Repubblica, invece, il 12 aprile 2016 è stato approvato dalla Giunta per il Regolamento un codice di condotta che dispone “Qualora un deputato assuma una carica o un ufficio successivamente alla proclamazione, deve renderne dichiarazione (al Presidente della Camera, ndr) entro il termine di trenta giorni”. In caso di violazione di quanto disposto, è previsto che ve ne venga dato annuncio in Assemblea con conseguente pubblicazione della violazione sul sito web della Camera dei Deputati. Insomma, un corpus normativo molto flebile, a fronte di situazioni che possono essere più che rilevanti.
Il Viscomi dimezzato: parlamentare e lobbista
Antonio Viscomi, deputato del Pd ed ex vicepresidente della Regione Calabria rappresenta un caso emblematico. Possiede dal 31 marzo (deposito atto il 20 aprile) di quest’anno 50mila euro di quote della Entopan Innovation srl, società di progettazione, sviluppo, gestione e startup di interventi di innovazione tecnologica. Di questa società, dal novembre 2019 è anche consigliere di amministrazione, così come lo è dal gennaio 2020 di un’altra società che partecipa con quote alla prima, la Entopan srl.
Dall’ottobre 2019 al gennaio 2020, Viscomi è stato anche nel Cda di Ehic srl; inoltre, dall’ottobre 2019 al marzo 2022 è stato nel Cda di Harmonic Innovation Hub srl; dall’ottobre 2021 al marzo 2022, poi, è stato presidente del Cda di Harmonic Innovation Research srl, tutte società “satelliti” di Entopan. Tra le dichiarazioni sulle cariche ricoperte sul sito della Camera, però, tutte queste cariche non risultano contenute in atti pubblicati ed è ipotizzabile, quindi, che Antonio Viscomi non abbia provveduto a dichiararle come previsto dalla citata normativa parlamentare.
Entrambe le società in cui Viscomi ha attualmente cariche del Cda (Entopan e Entopan Innovation) si occupano, tra le altre cose, di instaurazione di regolari rapporti di collaborazione con Università e/o centri di ricerca, istituzioni pubbliche e partner finanziari. Tra le attività svolte, risulta anche lo svolgimento di attività di reti di relazioni, lobbying e marketing. Si legge nelle relative visure camerali, che le attività della società “si rivolgono alle imprese, agli enti, ai territori, alle comunità ed alle competenze che intervengono nelle diverse fasi che compongono l’intera filiera della ricerca e dell’innovazione”.
I potenziali conflitti d’interesse di Viscomi
Un business redditizio perché a fine 2020 Entopan Innovation srl, con un capitale sociale di oltre 4 milioni e 300 mila euro, ha fatturato 1milione e 971mila euro, mentre la Entopan srl, con un capitale sociale di 380mila euro, a dicembre 2019 aveva un fatturato di 1milione e 652mila euro.
Certo, nel 2021 Entopan Innovation ha avuto il ruolo di advisor nell’ingresso di Cdp Ventura Capital Sgr spa (Fondo Nazionale Innovazione) – società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti partecipata al 70% dalle società pubbliche Cdp Equity e al 30% da Invitalia – nella società calabrese Altilia srl, con un investimento di quasi 3 milioni di euro nel campo dell’intelligenza artificiale.
Nello stesso anno, la Entopan Innovation ha ricevuto un affidamento diretto dal Ministero della Cultura (a guida dell’esponente Pd, Dario Franceschini), per un importo certamente più modesto, 2800 euro oltre Iva. In entrambi i casi, però, la presenza del parlamentare Pd Antonio Viscomi nel Consiglio di Amministrazione della società, pare rappresentare un elemento di forte conflitto di interesse.
Gli amici di sinistra…
Viscomi non è l’unica presenza politica in questa galassia societaria. Già, perché presidente di Entopan srl è Francesco Cicione, molto vicino all’ex sottosegretario e deputato verdiniano Pino Galati. Cicione è stato vicesindaco di Lamezia Terme nella giunta di centrosinistra di Gianni Speranza dal 2008 al 2014. «Fare impresa è fare politica, e fare impresa così come la facciamo è la più alta forma di Carità» ha dichiarato il fondatore di Entopan Francesco Cicione in una intervista. «Operiamo in favore di imprese, start-up, spin-off, territori e comunità, accompagnando i processi lungo l’intera filiera dell’innovazione».
Con lui tra gli amministratori di Entopan, oltre alla moglie, Brunella Chiodo, c’è un altro innesto della citata Giunta Speranza, l’ex assessora Giuseppina Crimi, che è stata anche consigliera comunale a Lamezia dal 2002 al 2014. Nel Cda, inoltre, risulta anche lo stesso ex Sindaco Gianni Speranza.
Tra gli “advisoring” della società, invece, è presente l’ex parlamentare dei Ds, Nuccio Iovene.
…e i “Calabresi nel mondo”
Gli ex assessori comunali di Lamezia, Cicione e Crimi, sono stati al centro del polverone sulla Fondazione “Calabresi nel Mondo”, sul quale pende ancora il processo di primo grado a carico dell’ex Presidente, appunto l’ex deputato Pino Galati, per la presunta gestione illecita e clientelare delle assunzioni.
Oltre alle assunzioni di Crimi (che ne portò alle dimissioni da assessora comunale) e Cicione, risultavano anche quelle del cognato di quest’ultimo, Paolo Strangis e dei rappresentanti di Arci, Gennaro Di Cello e Francesco Falvo D’urso, oggi rispettivamente vicepresidente e graphic designer di Entopan srl.
Nell’elenco degli assunti c’era anche Giandomenico Ferrise, figlio di Aldo Ferrise, anche lui assessore comunale a Lamezia Terme nella Giunta Speranza e oggi socio di Entopan Innovation srl.
«Prima di entrare in Entopan conosceva già Francesco Cicione con cui condivideva valori ed alcune esperienze lavorative. Fondamentale, per la sua scelta di diventare socio di Entopan, è stata la collaborazione comune ad un progetto del 2012: Calabresi nel mondo. Lì è maturata la consapevolezza di avere un bagaglio condiviso di esperienze e valori e la voglia di iniziare insieme un percorso professionale» viene raccontato su Gennaro Di Cello su Effedi.
La galassia societaria di Entopan
Ricapitoliamo: Entopan srl è socia di Entopan Innovation srl (delle quali Antonio Viscomi è componente di Cda). In quest’ultima risultano anche soci oltre, appunto, al parlamentare Viscomi e all’ex sindaco Speranza e i suoi ex assessori Ferrise, Crimi e Cicione, anche la direttrice reggente dell’autorità regionale dei trasporti della Calabria, Filomena Tiziana Corallini, il costruttore Angelo Ferraro, vicepresidente della squadra di calcio Lamezia F.C. e già presidente dei “galatiani” di Alternativa Popolare di Lamezia Terme, l’ex Co.co.co. regionale Vera Tomaino, la cooperativa sociale Inrete (che ha il vicepresidente di Entopan come residente ed il già citato Francesco Falvo D’Urso nel Cda) e l’ex Prorettore dell’Unical, Luigino Filice.
Abbiamo anche la società, iscritta nel registro delle imprese come startup innovativa, Harmonic Innovation srl. «La società ha per oggetto e con carattere prevalente la ricerca di base e pre competitiva, la progettazione, la prototipazione e lo sviluppo di concept e processi edilizi, tipologici ed architettonici, ad alto tasso di innovazione tecnologica, strategica e sociale». «La società, inoltre, potrà realizzare e commercializzare in proprio eventuali interventi immobiliari complessi finalizzati alla valorizzazione della ricerca sviluppata», si legge nella visura camerale.
Le partecipazioni societarie
Le partecipazioni societarie sono, tra le principali, quelle di Entopan srl per 155mila euro, la 2Effe Holding s.r.l. per 117mila euro (del citato Angelo Ferraro, col parente Antonio), 66mila euro di Valerio Barberis, assessore comunale del Pd di Prato (e nome papabile quale futuro Sindaco) e 17mila della Seshat s.r.l. che ha come amministratore unico Pietro Grandinetti, direttore tecnico della Ferraro spa.
Harmonic Innovation hub srl, anch’essa registrata come startup innovativa, ha un capitale sociale più ingente, di quasi 2 milioni di euro. Entopan srl partecipa con quasi 1milione e 300mila euro, 255mila la 2Effe Holding s.r.l. dei Ferraro e 200mila l’ex parlamentare del Pdl, Santo Versace. Presidente del consiglio di amministrazione è un altro ex sindaco di Lamezia Terme, Pasqualino Scaramuzzino (il cui Consiglio venne sciolto per infiltrazioni mafiose), già candidato con “Forza Azzurri” alle ultime elezioni regionali.
Insomma, tra partecipazioni, incarichi ed esponenti pubblici, la galassia di Entopan risulta un incubatore (redditizio) non solo di start-up, ma anche di interessi che certamente metteranno (almeno) in imbarazzo Antonio Viscomi, quale deputato in carica e membro della commissione Lavoro. Oltre che come esponente di quel Partito Democratico che nei mesi ha criticato Matteo Renzi a tutto tondo per i suoi affari extraparlamentari.