Da un po’ di tempo convivevano da separati in casa, poi Franco Iacucci ha sfrattato Mario Oliverio. Il consiglio provinciale di Cosenza, nell’ultima seduta, ha approvato la restituzione dei locali concessi dall’ente alla Fondazione Europa Mezzogiorno Mediterranea (FEMM). Quella, cioè, presieduta dall’ex governatore regionale.
Il presidente della Provincia ha affidato a poche righe il suo punto di vista. «La attività culturali della Fondazione si sono ridotte nel tempo e non sono più attinenti alle funzioni fondamentali della Provincia. C’è necessità di reperire nuovi locali da allestire ad uffici per la gestione e l’attuazione delle misure provenienti dal PNRR».
Il megafono di Oliverio
La FEMM è stata costituita dalla Provincia di Cosenza nel 2005. Lo scopo? Promuovere lo scambio culturale, commerciale ed economico tra il territorio e i Paesi del Mediterraneo. Da più di un anno, però, è il megafono di Oliverio. Complice lo strappo politico (e non solo) avvenuto tra i due, i ben informati parlano di uno Iacucci su tutte le furie, tanto da essersi rivolto al prefetto di Cosenza per riuscire ad ottenere copia degli ultimi bilanci della Fondazione. Da quando tra i due ex sodali non corre più buon sangue l’ente provinciale è stato tagliato fuori da ogni comunicazione o partecipazione alle attività della fondazione. Lontani i tempi in cui era utilizzata da entrambi per fini e progetti comuni.
La FEMM conta più di 23mila follower su Facebook. Un miracolo dei social, se non fosse che è frutto del cambio nome della pagina La Voce della Calabria, aperta il 1 settembre 2014 e riconducibile – come si evince dai primi post – all’omonimo sito di informazione diretto da Gianfranco Bonofiglio, ex socialista, ex leghista, ora vicino a Luigi de Magistris.
La pagina diventa ufficialmente Fondazione Europa Mezzogiorno Mediterraneo il 10 ottobre 2020 e cambia l’immagine di profilo con il logo della FEMM il 16 ottobre 2020 (il giorno dei funerali di Jole Santelli). Da quel giorno al 29 aprile 2020 è un susseguirsi di post, interventi, video. Sono tutti incentrati sulla figura di Mario Oliverio e sulle sue proposte, ben lontane dagli obiettivi statutari di cooperazione tra i paesi del Mediterraneo.
La Fondazione Europa Mezzogiorno Mediterraneo
Ma facciamo un passo indietro. Il 20 settembre del 2004 l’allora presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio ottiene dal Consiglio il via libera per la costituzione della Fondazione Europa Mezzogiorno Mediterraneo con una variazione urgente di bilancio di 200mila euro. Soldi pubblici da destinare a titolo di quota del patrimonio della personalità giuridica della Fondazione.
Ufficialmente la FEMM nasce per incentivare «il dialogo tra le culture e le civiltà dei Paesi del Mediterraneo coinvolgendo Università Calabresi, Comuni, Regione, forze sociali e soggetti privati». Su 33 consiglieri provinciali presenti 22 votano a favore, 11 si astengono.
Ma il riconoscimento per la personalità giuridica non è automatico. La Prefettura di Cosenza interviene (con nota del 20 giugno 2005 prot. 187/3Area 5°) rilevando delle osservazioni sulla struttura organizzativa. La Provincia non può sostituirsi al Cda.
Nella nota la Prefettura consente la partecipazione dell’assemblea generale della Provincia alla Fondazione, ma puramente come organo consultivo per approvare le linee di indirizzo dei programmi annuali e pluriennali. Tutto viene demandato al consiglio di amministrazione, ritenuto “organo fondamentale della stessa”.
Il Consiglio provinciale il 26 giugno 2005 prende atto dei rilievi e approva le modifiche statutarie con voto unanime.
Le attività della fondazione hanno inizio ufficialmente il 2 settembre 2005 con la sottoscrizione a Napoli del protocollo d’intesa tra Oliverio, il segretario generale della MdM Walter Schwimmer e il presidente della “Fondazione Mediterraneo” Michele Capasso. La FEMM sarà la sede calabrese della Fondazione Mediterraneo. Negli anni si svolgono diversi eventi: “II meeting euromediterraneo”, la mostra “Stracciando i veli”, il “Premio Mediterraneo per le Scienze e la Ricerca”, il “Concerto euromediterraneo” e i seminari sul ruolo del Mezzogiorno nel Mediterraneo.
Come il PCI degli anni ’50
«Molte associazioni calabresi sono “progettate” dai politici e dai loro consulenti per strategie di interesse personale e non per l’interesse collettivo ne è il prototipo l’Associazione Europa Mezzogiorno Mediterraneo onlus, il cui Statuto – o meglio, l’organigramma sociale e l’organizzazione gerarchica all’interno dello Statuto – ricorda quello del Partito Comunista degli anni Cinquanta».
Così, Saverio Alessio, sangiovannese e presidente di Emigrati.it commenta la nascita della FEMM.
«Mario Oliverio, fondatore filantropo di questa associazione, ha pensato bene, appena insediatosi alla guida della Giunta provinciale di Cosenza, di operare – scrive in un suo intervento – una variazione di bilancio per trasformarla in fondazione. Tutto questo senza alcuna commissione scientifica a valutare l’effettiva validità delle attività svolte dal sodalizio. Se Mario Oliverio è davvero convinto che una fondazione euromediterranea, partorita dalla sua associazione onlus e da nessun’altra delle centinaia che esistono in Calabria sia assolutamente indispensabile per lo sviluppo futuro della nostra Regione, perché non investe i suoi soldi personali in tale ente privato anziché quelli dei contribuenti? E le associazioni onlus che lavorano davvero con quali soldi saranno finanziate se una consistente variazione di bilancio provinciale è stata dovuta all’associazione del presidente della Provincia?». Interrogativi tutti caduti nel vuoto, almeno fino ad oggi.
Otto euro al mese
Tutto cambia nella seduta del consiglio provinciale del 28 novembre 2013. Oliverio, con la mente già alla Cittadella, riesce a far approvare un nuovo statuto della Fondazione. Il documento introduce una norma che consente la partecipazione di banche locali e associazioni dei produttori. Un bel modo per finanziarsi l’imminente campagna elettorale.
Il piano di Oliverio – avallato da Franco Iacucci, suo caposegreteria all’epoca – si compie nel 2014. Il politico sangiovannese è riuscito a imporre la sua candidatura a governatore, mancano pochi giorni alle elezioni regionali. Il 9 ottobre il Consiglio provinciale approva il cambio di sede della Fondazione dall’iniziale Corso Telesio n. 7 a Piazza XV Marzo n. 5. Per questa nuova sede la Fondazione dovrà versare alla Provincia un canone annuo di cento euro. Ovvero 8,33 euro al mese.
A ratificare l’atto di concessione è il vicepresidente della Fondazione Mario Bozzo. Poco opportuna sarebbe stata infatti una firma da parte di Oliverio nella triplice veste di presidente della Provincia, della Fondazione stessa nonché candidato alla presidenza della Regione.
FEMM fatale
Tutto fila liscio per qualche anno. Poi, nel 2019, tra Iacucci e Oliverio qualcosa si rompe e la FEMM non contribuisce a ricucire i rapporti. Il 20 luglio 2020, infatti, Oliverio ritorna sulla scena politica attraverso la fondazione con tanto di conferenza stampa, apertura di sito internet (in manutenzione) e della pagina social, molto attiva fino a poco tempo fa. Meno, parrebbe, dopo la decisione di Iacucci di andare dal prefetto. L’attuale presidente della Provincia ha optato per le maniere forti – o, se preferite, i dispetti – contro il suo predecessore. E ora alla FEMM, dopo aver cambiato orizzonti trascurando il Mediterraneo per la più montana Palla Palla, toccherà cambiare anche casa. Al prezzo di prima non sarà facile trovarne una nuova.