Galera ingiusta: continua il record calabrese

Il report del Ministero della Giustizia inchioda ancora la Calabria: restiamo la regione costretta ai maggiori risarcimenti per detenzioni sbagliate o immotivate (quasi la metà del totale nazionale). Il primato, con oltre dieci milioni, va a Reggio, che stacca di brutto Palermo e Sassari, le sue immediate concorrenti

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Ingiuste detenzioni e relativi indennizzi: arriva l’ennesimo record della Calabria.
Ecco i dati del Ministero della Giustizia, aggiornati allo scorso maggio: su circa 27 milioni di euro erogati da tutte le corti d’Appello italiane nel 2022, 11,5 milioni provengono dai distretti di Catanzaro e Reggio Calabria. Ma Reggio resta imbattibile, coi suoi 10milioni e mezzo e rotti.
Questi numeri raccontano un’ulteriore realtà giudiziaria problematica della regione. Negli ultimi 4 anni, secondo il dossier, la Calabria ha sempre avuto il podio per i risarcimenti delle ingiuste detenzioni. E questo nonostante criteri di accesso più restrittivi.
A dirla tutta, di questo problema I Calabresi si sono accorti quasi due anni fa. Con relativo corredo di polemiche e repliche, anche altolocate.

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Detenuti

Ingiuste detenzioni: i motivi del record in Calabria

Infatti, non basta più una sentenza di assoluzione definitiva in un procedimento giudiziario all’interno del quale si è subito un periodo di detenzione (in carcere o domiciliare). Oltre l’assoluzione, occorre dimostrare che l’arresto non era necessario e che con il proprio comportamento non si è motivato alcun provvedimento cautelare definitivo.
Diverso è il discorso degli errori giudiziari veri e propri, che seguono un altro iter. L’ingiusta detenzione non può portare a più di 516mila euro di indennizzo a differenza dell’errore giudiziario che invece non ha limiti massimi.
Detto altrimenti: l’ingiusta detenzione risarcisce le persone che dopo aver subito una privazione della libertà in fase cautelare, sono state prosciolte o assolte nel merito o arrestate senza requisiti.

Errori giudiziari

Invece, l’errore giudiziario riguarda il merito: ad esempio, può riguardare una persona condannata in via definitiva e incarcerata per un tot periodo ma che, a seguito di processo di revisione della Cassazione, è assolta da ogni accusa.
In entrambi i casi, la corte d’Appello stabilisce l’entità del risarcimento. Tuttavia, nel caso dell’errore giudiziario si istruisce un vero e proprio procedimento di risarcimento danni della persona contro lo Stato.

La Corte d’Appello di Catanzaro

Ingiuste detenzioni: i numeri in Calabria e non solo

Il report sottolinea come in generale i casi negli ultimi 5 anni siano rimasti più o meno stabili ma solo nei numeri generali. «La serie storica dei valori totali del numero dei procedimenti sopravvenuti negli anni 2018-2022 mostra una sostanziale stabilità, ad eccezione forse dell’anno 2021 per il quale si registra il valore più contenuto. I distretti più significativi quanto ad entità numerica sono quelli di Napoli, Reggio Calabria, Catanzaro e Roma. I distretti maggiormente significativi quanto ad entità di importi sono invece: Bari limitatamente ai primi tre anni, Catania, Catanzaro, Napoli, Palermo, Reggio Calabria e Roma. Il maggiore fra tutti quanto ad entità è quello di Reggio Calabria, con un importo medio annuo di oltre 7 milioni di euro dal 2018 al 2022».

Ingiuste detenzioni in Calabria: Reggio batte tutti

Ma la Corte d’Appello di Reggio Calabria nel solo 2022 ha erogato 10.312.205 euro e Catanzaro 871.942 euro. In tutto, 11.184.187 euro su un totale in Italia di 27 milioni di euro, quasi la metà. Il distretto di Reggio ha un doppio record: l’erogazione delle somme maggiori nel Paese e la media più alta per singolo indennizzo (114.580 euro, più del doppio della media nazionale, 50mila euro). Il distretto di Palermo, secondo in classifica, ha erogato 3milioni e mezzo di euro. Per quanto riguarda la media degli indennizzi per ingiuste detenzioni solo il distretto di Sassari supera i 100mila euro insieme a Reggio Calabria (114mila), tutti gli altri distretti italiani sono molto al di sotto.

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Detenuti nel carcere di Reggio Calabria

Conclusioni

Si legge ancora dossier: «Le percentuali delle ordinanze di accoglimento (definitive e non) e dei rigetti si equivalgono approssimativamente, mentre molto residuali risultano le definizioni per inammissibilità».
Inoltre, «per ciò che riguarda le ragioni poste alle base degli accoglimenti definitivi classificate secondo il dettato normativo si è visto che esse derivano, con riferimento all’anno 2022, nella maggior parte dei casi (76,8%) da sentenze di proscioglimento irrevocabile e, nei restanti casi (23,2%), da illegittimità dell’ordinanza cautelare» Per l’entità delle riparazioni, dai dati forniti del Mef risulta che: l’importo complessivamente versato a titolo di riparazione per ingiusta detenzione nell’anno 2022 risulta pari 27.378.085 di euro ed è riferito a 539 ordinanze con le quali le Corti di Appello hanno disposto il pagamento delle somme; tale importo è di entità simile a quello versato nell’anno 2021 ( 24.506.190 di euro) ed entrambi risultano comunque di entità significativamente inferiore rispetto agli importi versati nel triennio precedente (2018-2020), con una media annua pari a circa 38.000.000 di euro.
I numeri complessivi risultano in calo ovunque, tranne che a Reggio, dove si è passati da circa 6 milioni nel 2021 a oltre 10 milioni nel 2022, a differenza di Catanzaro dove da 2 mln di euro si è scesi a circa 800mila euro.

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