Alzi la mano chi, almeno per un attimo, non abbia subito pensato alla vecchia Cassa per il Mezzogiorno nell’apprendere della disponibilità dell’UE a valutare l’estensione del regime di favore delle Zes (Zone Economiche Speciali) a tutto il Mezzogiorno.
Occorrerà del tempo, certo, per mettere a fuoco le tante questioni di merito che questa Zes Unica per il Sud, inevitabilmente, solleva sul piano delle politiche di attrazione degli investimenti.
Zes Unica per il Sud: chi comanda però?
Una prima questione, affatto secondaria, sembra tuttavia emergere sul piano della coerenza politica dello strumento.
La domanda è: ma perché un governo che punta sull’autonomia differenziata (Lega e Salvini in primis) sceglie di virare su uno strumento centralista e dirigista come la Zes Unica (voluta fondamentalmente dal ministro Fitto e quindi da Fratelli d’Italia)per il Sud?
E in tale scenario, le Regioni del Sud, che prima avevano le loro Zes, continueranno ad avere dei ruoli di definizione e governance delle politiche di attrazione e semplificazione? O, piuttosto, saranno chiamate ad una mera esecuzione di uno spartito immaginato a Roma e/o a Bruxelles?
Ce n’è davvero tanta di incertezza da superare.

Il derby nella maggioranza: dirigisti vs liberisti
L’impressione è che, conclusasi la luna di miele post elettorale, comincino a cristallizzarsi quelle differenze di fondo che, comunque, la coalizione legittimamente esprimeva ed esprime.
La mia impressione è che un derby dirigisti-liberisti appaia chiaramente profilarsi all’orizzonte perché, così come già sta accadendo su Giustizia e Fisco, anche la questione dell’autonomia differenziata non fa impazzire di gioia il maggiore partito dell’alleanza e cioè Fratelli d’Italia. Partito che, sempre più chiaramente, tende a raffreddare gli eccessi liberisti della Lega e, in misura meno accesa, di Forza Italia.
Zes Unica per il Sud: la sfida perfetta
Chi definisce la politica industriale? Il governo centrale, sentiti i territori, o saranno i territori a farlo magari in coerenza con le scelte già adottate, ad esempio nei partenariati della programmazione europea 2021/27?
Risposte non semplici anche perché, alla vigilia delle elezioni europee che saranno, come noto, su base proporzionale, nessuno ha voglia di sbagliare messaggio al proprio elettorato di riferimento.
La Zes Unica per il Sud è la sfida perfetta: centralismo vs regionalismo, statalisti vs liberisti, Fratelli d’Italia vs Lega e Forza Italia.

Semplificazione e strategia
E la sinistra? Abbastanza incredibilmente il PD, a giudicare almeno da una dichiarazione del capogruppo alla Camera, sembrerebbe non gradire l’annuncio centralista del ministro Fitto accusando, piuttosto, il governo di ritardare colpevolmente, da mesi, l’istituzione della Zona logistica semplificata della Toscana.
Il che sembrerebbe legittimare un giudizio negativo verso le Zes Uniche per il Sud.
Insomma una situazione tutta in divenire alla quale occorrerà dedicare la giusta attenzione nei prossimi mesi. Di sicuro il Sud ha bisogno di attrarre investimenti e di dotarsi di procedure autorizzative semplificate.
La speranza è che nell’ansia della semplificazione non si dimentichi il disegno strategico complessivo della politica industriale al Sud.
Spesso è accaduto.