Sanità, dopo il “fantasma” c’è il superconsulente a mezzo servizio

Occhiuto esulta per i conti chiusi in positivo nel 2021. Ma resta il debito monstre. Dopo 6 mesi Bortoletti è ancora nel limbo. E per salvare gli ospedali servono le assunzioni. Intanto arriva il tecnico "diviso" con Toti

Condividi

Recenti

Lui è quello con la valigia in mano. A marcare stretto Roberto Occhiuto mentre entra negli uffici del Mef è invece la dg del dipartimento Salute Iole Fantozzi. La seconda linea è del subcommissario Roberto Esposito. E in coda proprio Giuseppe Profiti, l’ultimo superconsulente chiamato dal governatore a sbrogliare l’intricatissima matassa della sanità calabrese.

La narrazione sulla sanità in Calabria

Se gli indizi visivi contenuti nelle foto diffuse dallo staff di Occhiuto vogliano dire qualcosa, o se sia tutto affidato al caso, non è certo imprescindibile indagarlo. Quello che conta sono i fatti. È mettendoli in fila, depurati dallo storytelling dei social, che si può trarre qualche dato sullo stato di fatto del settore su cui il governatore ha dichiarato esplicitamente di «giocarsi tutto».

sanita-calabria-debito-monstre-superconsulente-mezzo-servizio-i-calabresi
Occhiuto durante il Tavolo Adduce affiancato da Fantozzi e Profiti

160 milioni per risollevare la sanità

Innanzitutto c’è l’esito, fresco fresco, dell’ultimo confronto al Tavolo Adduce, la sede in cui i tecnici dei Ministeri dell’Economia e della Salute valutano l’attuazione del Piano di rientro sanitario della Calabria. Il comunicato diffuso dalla Cittadella nel pomeriggio di ieri annuncia due risultati. Primo: i conti della sanità calabrese nel 2021 si sono chiusi in positivo «di oltre 145 milioni di euro». Si tratta di un avanzo che consente di sbloccare 97 milioni di euro, di ripianare i disavanzi del 2018 e del 2019 (che ammontano a 77 milioni di euro) e di utilizzare i restanti 68 milioni per il Programma operativo 2022-2025.

L’accordo romano

Ecco, proprio il Programma operativo sarebbe, secondo quando reso noto da Occhiuto, il secondo risultato. Al tavolo ministeriale ci sarebbe l’accordo per approvarlo «in tempi brevi». Dando così il via agli interventi strutturali per risollevare la sanità calabrese e sbloccare altri 60 milioni di euro previsti dal decreto Calabria.

Per salvare gli ospedali servono le assunzioni

Fin qui gli annunci. Che, è bene chiarirlo, sono potenzialmente di notevole portata. Perché dal Programma operativo passa la possibilità concreta di fare quello che più di ogni altra cosa è necessario fare: assumere medici, operatori sanitari e amministrativi. Altrimenti i pronto soccorso calabresi continueranno ad essere assediati, i reparti degli ospedali resteranno in grave affanno e le Asp inseguiranno ancora le emergenze. Altrimenti anche i nuovi organismi di prossimità previsti dal Pnrr (Case e Ospedali di comunità) si tradurranno solo in un restyling edilizio di qualche struttura territoriale.

Chi accerta il debito?

È vero: i conti (banalmente, la differenza tra entrate e uscite nell’arco dell’anno) non sono più in rosso, ma va detto che erano già migliorati nel 2020. E che Occhiuto è diventato commissario a novembre. Di mezzo c’è stato anche il Covid, che ha certamente causato una contrazione delle prestazioni sanitarie “non covid” erogate in Calabria e dell’emigrazione per curarsi in altre Regioni. Altra cosa è invece il debito monstre. Che, ancora, non è stato neanche quantificato.

sanita-restano-debiti-superconsulente-mezzo-servizio
Nell’immediato il vero nodo da sciogliere per Occhiuto è quello delle assunzioni

L’allarme della Corte dei conti e le colpe del governo

Giusto per farsi un’idea: secondo la Corte dei conti solo l’Asp di Reggio potrebbe toccare i 500 milioni di euro. Occhiuto comunque garantisce che l’entità esatta del debito la sapremo entro la fine dell’anno e c’è da sperare che ciò avvenga davvero. Perché se non si accerta il debito, e non si fa chiarezza sul meccanismo che lo ha prodotto con evidenti responsabilità del governo nazionale, non se ne esce.

Dream team mancato

A questo proposito è interessante osservare la dinamica che ha portato il governatore/commissario a costituire la squadra con cui aggredire il problema-dei-problemi. È quella restituita plasticamente dalla foto di cui abbiamo scritto in apertura. Non è esattamente il dream team che Occhiuto sperava di mettere insieme perché manca proprio l’uomo che avrebbe dovuto ripetere con i conti della sanità calabrese i miracoli fatti in Campania.

sanita-calabria-debito-monstre-superconsulente-mezzo-servizio-i-calabresi
Il colonnello Maurizio Bortoletti

Chi ha paura del “fantasma”?

Il colonnello Maurizio Bortoletti è stato annunciato come subcommissario per la sanitò in Calabria a novembre. Sono passati 6 mesi ed è ancora un “fantasma”: non si è potuto insediare perché non ha trovato l’accordo con l’Arma dei carabinieri per il suo distacco (o aspettativa). Sembra incredibile ma è successo davvero. E nessuno ha risposto a quanti paventano che oscure forze del male lo tengano lontano dalla Calabria.

Il supertecnico dalla Liguria

Così nei giorni scorsi si è materializzato Giuseppe Profiti. Docente universitario, già numero uno del Bambino Gesù di Roma, chiamato un anno fa dal presidente della Liguria Giovanni Toti – che è anche assessore regionale alla Sanità – a coordinare la Struttura di missione con lo scopo di riportare la sanità ligure «a funzionare dopo l’emergenza Covid».

sanita-calabria-debito-monstre-superconsulente-mezzo-servizio-i-calabresi
Giuseppe Profiti (foto da Primocanale.it)

Le polemiche contro Toti

Quando, una decina di giorni fa, si è cominciato a parlare della sua nomina per la sanità in Calabria, le cronache liguri lo davano in allontanamento dalla Regione guidata da Toti. Poi lo stesso leader di “Coraggio Italia” ha chiarito che Profiti avrebbe mantenuto l’incarico nonostante il nuovo impegno calabrese. E c’è stata una mezza sollevazione dell’opposizione.

sanita-calabria-debito-monstre-superconsulente-mezzo-servizio-i-calabresi
Giovanni Toti a Cosenza presenta la lista di Coraggio Italia nelle ultime elezioni regionali (foto Alfonso Bombini)

Il silenzio in Calabria

In Liguria la figura a mezzo servizio non è dunque passata sotto silenzio. In Calabria invece nessuno ha sollevato dubbi su questa situazione e ci si limita, ancora una volta, all’accoglienza entusiastica del nuovo supertecnico che arriva da fuori. Che avrebbe anche buone entrature nei Ministeri decisivi per il Piano di rientro.

I manager confermati

È evidentemente un fatto che i profili scelti da Occhiuto trovino meno ostilità romane rispetto a commissari e governatori del recente passato. Intanto sul territorio vengono confermati manager come Vincenzo La Regina – spostato dall’Asp di Cosenza alla Mater Domini di Catanzaro – e Gianluigi Scaffidi, che passa dall’Asp al Gom di Reggio, dopo essere stato dirigente del dipartimento Sanità ai tempi di Peppe Scopelliti e poi uomo ombra della sottosegretaria M5S Dalila Nesci.

L’attesa

Entro martedì sarà svelato anche il nome del commissario di Azienda zero. Ma ciò che serve e che ci si attende davvero per la sanità in Calabria, oltre ai miracoli sul debito, sono le assunzioni e la riorganizzazione della rete ospedaliera.

Sostieni ICalabresi.it

L'indipendenza è il requisito principale per un'informazione di qualità. Con una piccola offerta (anche il prezzo di un caffè) puoi aiutarci in questa avventura. Se ti piace quel che leggi, contribuisci.

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi in anteprima sul tuo cellulare le nostre inchieste esclusive.