‘U Ddirroccu, rito e catarsi a San Pietro in Guarano

Il 16 agosto parte la tradizionale festa nel centro della Presila cosentina. Un rito antico che si ripete ogni anno

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Una storia ultracentenaria quella de ”U Ddirroccu”, dal significato profondo e ribelle, al fascino di una melodia unica, scritta da un cittadino del posto alla fine dell’800 appositamente per accompagnare proprio ” U Ddirroccu”, un fantoccio fatto di canne e carta pesta che viene fatto sfilare per le vie del paese ogni sera del 16 Agosto, giorno di San Rocco, a San Pietro in Guarano, centro della presila cosentina.
Negli ultimi anni grazie alla  neo associazione” U Ddirroccu” sfilano più fantocci, costruiti da un gruppo di ragazzi volenterosi e volontari, i quali hanno rivalutato la festività facendo riferimento esclusivamente alla sua veste originale e tradizionale. L’origine di questo vero e proprio rituale è incerta, probabilmente il fantoccio risale addirittura al periodo medievale. Difficile dare con  certezza il significato originario del rito del “Ddirroccu”, alcuni affermano che rappresenta il personaggio locale malvisto, presumibilmente di nome don Rocco, il quale rappresentava un signorotto del paese, che alcuni pensavano sia originario della Spagna. Questo proprietario terriero tiranneggiava il popolo, per cui, non potendolo colpire realmente, il popolino lo trasformava in fantoccio e dopo averlo fatto girare per le vie del paese, veniva sconfitto (bruciato) e il bene finalmente trionfava. Secondo molti, con il tempo, il rito originario si è trasformato, legato, volta per volta alle diverse circostanze storico-religiose. Altre ipotesi legano ” u Ddirroccu” alle festa di San Rocco, i paesani rappresentano il simbolo del male, della peste, per cui il pupazzo veniva bruciato ed esorcizzato coll’aiuto del grande santo guaritore che è San Rocco. Secondo altri “u Ddirroccu” era uno spirito maligno, apportatore di malattie, e, pertanto, attraverso la purificazione con il fuoco si distruggeva il male e ritornava la salute, la tranquillità, la purezza. Il pupazzo, visto nel contesto sociale, è la rappresentazione per esorcizzare un evento negativo e propiziarne un altro con effetto positivo. Tutti sono convinti che la rappresentazione è una forma di purificazione, di catarsi annuale.
Caratteristica particolare de ” U Ddirroccu” è il rogo dei pupazzi. Questi, simbolo di malvagità, cattiveria ed oppressione vengono prima fatti sfilare per le vie del paese, accompagnati dal suono dei tamburi e da una melodia particolare della banda, per poi essere bruciati alla fine della manifestazione. La distruzione mediante il fuoco rappresenta proprio la liberazione dal male, il corpo si dissolve, l’anima fuma in cielo e così il paese torna libero.
IL PROGRAMMA
I giovani dell’associazione “U Ddirroccu” , in collaborazione con l’amministrazione comunale e con il contributo relativo al bando sul Turismo delle radici (nell’ambito del progetto Festival R’incontrArti, le radici del tempo “U Ddirroccu”) , hanno reso possibile un evento dal carattere prettamente originale, autentico.
Novità di questo San Rocco del 2024 sono l’ulteriore perfezionamento del laboratorio per i bambini, “cume se fa u Ddirroccu?” , con la premiazione finale prevista per la mattina del 16 nella piazza centrale del paese,  e la collaborazione con altre due associazioni del posto. Difatti prima dell’uscita dei Ddirrocchi, prevista per le ore 22:00, ci saranno altri due mini spettacoli, il primo alle ore 21:00 con il ballo della neo melodia tradizionale “A Tarantella de u Ddirroccu” curata dal maestro Pietro Intrieri e poi successivamente la visione del cortometraggio “ Malevrusciatu, a leggenda de U Ddirroccu”,  attesa per le ore 21:40 in piazza Carrieri e curato dall’associazione “A Via Nova”.  L’evento sarà seguito dalle telecamere di Jamu in Tour.
A tali iniziative, nella giornata del 16 Agosto, si aggiungeranno altri particolari dettagli ancora in via di definizione, in merito vi consigliamo di seguire i profili Facebook ed instagram “u_ddirroccu”.

dell’associazione “U Ddirroccu” , in collaborazione con l’amministrazione comunale e con il contributo relativo al bando sul Turismo delle radici (nell’ambito del progetto Festival R’incontrArti, le radici del tempo “U Ddirroccu”) , hanno reso possibile un evento dal carattere prettamente originale, autentico.
Novità di questo San Rocco del 2024 sono l’ulteriore perfezionamento del laboratorio per i bambini, “cume se fa u Ddirroccu?” , con la premiazione finale prevista per la mattina del 16 nella piazza centrale del paese, e la collaborazione con altre due associazioni del posto. Difatti prima dell’uscita dei Ddirrocchi, prevista per le ore 22:00, ci saranno altri due mini spettacoli, il primo alle ore 21:00 con il ballo della neo melodia tradizionale “A Tarantella de u Ddirroccu” curata dal maestro Pietro Intrieri e poi successivamente la visione del cortometraggio “ Malevrusciatu, a leggenda de U Ddirroccu”, attesa per le ore 21:40 in piazza Carrieri e curato dall’associazione “A Via Nova”. L’evento sarà seguito dalle telecamere di Jamu in Tour.

Anche le attività del posto si stanno organizzando per adornare al meglio le serata. Saranno presenti tanti stand enogastronomici e per festeggiare al meglio la liberazione dal male, dopo il rogo, ci aspetta “Ddirroccu moviment” presso il Pitty’s Pub. Inoltre, è bene segnalare, l’eccelsa partecipazione dei cittadini del posto e dei commercianti, i quali stanno donando ognuno un contributo economico per rendere ancora più importante un evento ormai di taratura regionale.

 

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