Dalla teoria alla prassi, si sarebbe detto una volta. Dopo le recenti riflessioni attuate tra i Cubi dell’Unical sulla necessità di andare oltre i confini delle scienze, prende corpo il primo progetto di natura potentemente interdisciplinare e rivolge la propria attenzione verso ambiti e argomenti che possono essere osservati appunto da prospettive differenti, eppure utilmente convergenti. Nasce infatti un nuovo centro studi che si occuperà di Salute, società e territorio. Un think tank cui partecipano nove dipartimenti universitari: Scienze politiche, Ingegneria e Informatica, Ingegneria meccanica, Economia e Statistica, Farmacia Scienze dalla Salute, Matematica e Informatica, Culture Educazione e Società, Ingegneria dell’Ambiente e Biologia.
L’economista Vincenzo Carrieri alla guida del think tank
A guidare questa nutrita pattuglia è il professor Vincenzo Carrieri, economista del Dispes, fortemente convinto della natura eminentemente sociale della disciplina che insegna. Si tratta di un progetto che ha visto i primi passi un anno e mezzo fa, «sostenuto dall’interesse del Rettore Leone», spiega Carrieri.
La Casa delle culture, nel centro storico, a rappresentare la vocazione verso il territorio
La presentazione del progetto dentro la Casa della Culture, nel cuore della città vecchia, parte nobile eppure abbandonata, è un modo per rappresentare questo impegno sociale del nuovo centro studi «che è caratterizzato da una marcata vocazione territoriale». Tale vocazione si tradurrà in studi applicati al contesto sociale ed economico e in termini di restituzione al territorio stesso degli esiti delle ricerche che vedranno la contaminazione interdisciplinare delle scienze “dure” con quelle propriamente sociali. I temi cui sarà rivolta l’attenzione dei ricercatori saranno quelli della salute – questione oggi maggiormente attuale dopo l’approvazione dell’autonomia differenziata – che non deve essere separata dal contesto territoriale.
Indagare la relazione tra salute e ambiente sociale
Tutto questo significa indagare i rapporti tra la salute dei cittadini e l’ambiente sociale in cui vivono, cogliere i nessi tra benessere individuale e di comunità. A tale scopo verranno messe in campo le molteplici e differenti competenze tipiche dell’interdisciplinarità che caratterizzano i partecipanti al gruppo di studi. Il lavoro, spiega subito Carrieri, non si rivelerà facile, ma è necessario. Scarseggiano o mancano del tutto infatti dati statistici che riguardano la Calabria, mentre altrove le informazioni relative al rapporto tra Sanità e salute sociale esistono e in una certa misura questo vuoto di informazioni è una delle facce che rivela il mancato sviluppo di un’area territoriale.
Promuovere politiche pubbliche basate sulla ricerca
Da questo punto di vista i lavori del nuovo centro studi Salute, società e territorio potrebbero avere una ricaduta reale in termini di indirizzo, «promuovendo l’adozione di politiche pubbliche basate sulla evidenza scientifica». In Calabria sarebbe una novità, sulla quale tuttavia è prudente non nutrire eccessive illusioni.