Cosa fa la gente tutto il giorno? Intanto ascolta e legge Cameron a Cosenza

Il Premio Sila '49 porta in città uno degli scrittori americani contemporanei più importanti e amati in Italia. Firmacopie e abbraccio con un pubblico numeroso a Palazzo Arnone

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Ma dove sta la differenza tra un racconto e un romanzo? Risponde a questa domanda Peter Cameron con la sua consueta asciuttezza: «Nel primo caso il lettore arriva subito nella scena, nel secondo ci sistemiamo, ci accomodiamo e prendiamo qualcosa». Da bere. Il sottinteso era davvero facile da capire.
Lo scrittore americano ha parlato del suo ultimo libro (Cosa fa la gente tutto il giorno?), ospite del Premio Sila ‘49 di scena ieri a Palazzo Arnone, sede della Galleria Nazionale di Cosenza. Un “colpaccio” letterario internazionale per un premio che rappresenta uno dei punti di riferimento per la scena culturale calabrese. E del resto il nome di Cameron è lì a testimoniarlo.

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Enzo Paolini, presidente della Fondazione Premio Sila

Saluti di Enzo Paolini, presidente della Fondazione Premio Sila. Poi subito l’intervista al narratore che si divide tra New York («energia di chi crea») e il Vermont. Caos e pace. Un po’ la sintesi della scrittura.
Intervistato dall’agente letterario Marco Vigevani, ha sentenziato: «Non ci sono personaggi banali, dipende sempre dalla prospettiva con la quale li guardi».

Un racconto a Cosenza?

Non poteva mancare una domanda tutta cosentina di Vigevani. «Come ambienterei un racconto a Cosenza? In realtà – risponde lo scrittore – per me è davvero molto difficile rispondere a questo interrogativo, d’altronde io non scrivo in maniera consapevole: devo aspettare che qualcosa in me sedimenti, che le immagini diventino storie. Tuttavia – conclude – adesso che ho avuto modo di ascoltare le mie parole in italiano, grazie alle letture dei miei libri, capisco perché a queste latitudini io piaccia molto: i miei romanzi e i miei racconti sono molto più belli nella vostra lingua».

È così, dunque, che il Premio Sila ’49 apre alla letteratura straniera, con un incontro che inorgoglisce ed entusiasma tutti. Compresi la direttrice del Premio Gemma Cestari e il presidente della Fondazione Premio Sila Enzo Paolini che chiudono con queste parole: «Peter Cameron ci ha dimostrato amicizia, siamo molto contenti che sia qui. Le storie che scrive a New York e in Vermont abitano nei nostri cuori, potrebbero essere state scritte a Cosenza, sono universali. Non le dimenticheremo, così come non dimenticheremo questo momento, il primo, con uno scrittore di fama internazionale, di una lunga serie».

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Pubblico numeroso a Palazzo Arnone per Peter Cameron

Tra i suoi libri, compaiono testi come Anno bisestile, Il weekend, Andorra, Un giorno questo dolore ti sarà utile, In un modo o nell’altro. Autore molto amato in Italia. E il grande successo di pubblico dell’evento organizzato dalla Fondazione Premio Sila ne è prova. Così come il lunghissimo firma copie prima di lasciare Palazzo Arnone. Goodbye mister Cameron.

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