Dal 1974 allo scorso anno le persone scomparse in Calabria sono più di 5mila: 3500 di origini straniere, tra maggiorenni e minorenni. Si tratta di dati presenti nel Report del commissario straordinario del Governo pubblicato a fine 2020. In quello che fotografa invece il primo semestre del 2021 sono 238 gli individui di cui non si ha più traccia. E oggi, 12 dicembre, si celebra proprio la Giornata nazionale dedicata alle persone scomparse.
In Calabria nei primi 6 mesi del 2021
Un allontanamento volontario da casa, oppure da un istituto o da una comunità, disturbi psicologici, sottrazione da parte del coniuge o di un familiare, essere vittime di un reato: quando una persona scompare, in genere sono questi i motivi prevalenti. Delle 238 persone scomparse in Calabria nei primi sei mesi del 2021, 177 sono stranieri e 61 italiani. I minori stranieri scomparsi sono 150 (solo 13 ritrovati), mentre quelli italiani sono 20 (sedici mancano all’appello).
In maggioranza sono stranieri
In Calabria dal 1974 al 2020 sono state presentate ben 9270 denunce di persone scomparse, 4251 sono state ritrovate e 5019 di cui non si sa più nulla. I dati si riferiscono a cittadini di ogni età sia italiani sia stranieri. Ma gli stranieri, soprattutto migranti, ancora da ritrovare dal 1974 allo scorso anno, sono più della metà: 3457 per l’esattezza. Afghani e magrebini guidano la triste classifica delle persone scomparse al Sud. I dati calabresi del 2021, calcolando lo stesso semestre, sono maggiori rispetto all’anno scorso ma inferiori rispetto al 2019. Il 2020 con la pandemia e la ridotta capacità di spostamento ha fatto registrare un drastico calo dei numeri.
Approvato il Piano provinciale a Reggio e Catanzaro
Dopo la divulgazione dei dati da parte del Governo, Maria Teresa Cucinotta e Massimo Mariani – rispettivamente prefetti di Catanzaro e Reggio Calabria – hanno presieduto un tavolo tecnico durante il quale è stato discusso e approvato il nuovo Piano provinciale di intervento coordinato per la ricerca delle persone scomparse. Aggiornato con le recenti indicazioni del commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, ha come base “il rinnovamento e l’incremento della prontezza operativa e della capacità di risposta di chi opera sul territorio, richiamando le strategie di intervento e le risorse umane e strumentali a disposizione”.
Il caso dell’ex prete di Catanzaro scomparso nel 2019
Massimo Torregrossa ha 51 anni quando sparisce. Da allora lo cercano inquirenti, parenti e amici, grazie anche all’associazione Penelope. Ma di lui non si sa più nulla. Molto conosciuto a Catanzaro dove era sacerdote. Conosce una donna, decide di lasciare l’abito talare e sposarsi. La moglie all’epoca frequentava la facoltà di Medicina ed aveva 17 anni in meno dell’ex prete. La storia d’amore tra i due prosegue per circa 10 anni ma poi arriva la crisi e la decisione di separarsi. Poco dopo questa scelta l’ex prete sparisce nel nulla. Era il 13 agosto 2019. I primi ad accorgersi della sua scomparsa sono i colleghi della fondazione dove lavorava. Dopo due anni i familiari e gli amici non credono all’allontanamento volontario, né all’ipotesi di suicidio e stanno cercando di tenere aperta l’inchiesta giudiziaria opponendosi alla richiesta di archiviazione degli inquirenti. Le sue ricerche comunque proseguono a prescindere dagli esiti giudiziari.

Scomparsi o hanno solo lasciato l’Italia?
Gli stranieri che si allontanano dai centri di accoglienza presentano maggiori difficoltà sotto il profilo della ricerca e del possibile ritrovamento, per il fatto che molti considerano l’Italia come Paese di transito e raggiungono poi altre nazioni, soprattutto del Centro e Nord Europa. Per quanto riguarda i minori, sia italiani sia stranieri, il dossier sottolinea che sono in corso studi e iniziative particolari da intraprendere per arginare un problema così difficile da affrontare. Dal primo gennaio 2007 al 30 giugno 2021 il quadro generale sul fenomeno conta un totale di 197.114 denunce di scomparsa, 145.782 ritrovamenti e 51.332 scomparsi ancora da ritrovare.