All’Ente Parco Aspromonte è ormai guerra totale tra il presidente Autelitano e il direttore amministrativo Putortì. Da quando I Calabresi hanno dato notizia del parere dell’Avvocatura dello Stato sui quesiti di Giuseppe Putortì in relazione alla legittimità delle assunzioni di 5 ex LSU e LPU volute da Leo Autelitano, è in atto una battaglia senza esclusione di colpi.
Nell’attesa che si svolga la riunione del Consiglio Direttivo il prossimo 24 novembre con, tra i punti all’ordine del giorno, le “Contestazioni al Direttore dell’Ente. Determinazioni”, il presidente e il direttore se le stanno dando di santa ragione.
È di pochi giorni fa, il 17 novembre, la pubblicazione di due atti: un decreto del Presidente, n°3 del 17/11/2023 e una determina del direttore, n° 501 della stessa data.
Parco Aspromonte: Autelitano blocca Putortì
Il primo annulla i provvedimenti disciplinari che ha preso la Direzione amministrativa contro Silvia Lottero. È la funzionaria che firmò i provvedimenti di passaggio nella dotazione organica di 5 dei 17 LSU/LPU stabilizzati. Ad oggi risulterebbe colpevole di un ingente danno erariale per l’ente.
Putortì, nella qualità di componente dell’ufficio procedimenti disciplinari, avrebbe infatti dato il via ad un procedimento disciplinare contro di lei.
Il Consiglio Direttivo, lo scorso 23 ottobre 2023, aveva audito Lottero in merito alle circostanze. In quell’occasione nessuno avrebbe sollevato osservazioni, almeno secondo quanto riportano le premesse del decreto di Autelitano.
La nostra redazione ha dato piena disponibilità a raccogliere le dichiarazioni della funzionaria sulla vicenda in corso. In risposta, ad oggi, nessuna nota o sollecitazione però.
Ora, nonostante i richiami alla violazione dell’articolo 4, commi 1 e 4, del regolamento disciplinare dell’Ente Parco, il decreto presidenziale potrebbe configurarsi come un abuso.
Non rientrerebbe nelle prerogative del presidente né del Consiglio direttivo – il primo dei quali è, ricordiamolo, un organo di indirizzo e orientamento politico – annullare atti datoriali. Né tantomeno potrebbero occuparsi dei procedimenti disciplinari. Essi sono prerogativa esclusiva del datore di lavoro e/o dell’ufficio procedimenti disciplinari per questo nominato.
Parco Aspromonte: Putortì, Autelitano e la determina
Il secondo provvedimento emanato lo scorso 17 novembre annulla con effetto immediato la determina 295/2021 che portò a quelle assunzioni e stabilizzazioni.
In particolare, il documento dichiara
- «la caducazione automatica dei rapporti di lavoro stipulati in data 01 Luglio 2021 (…) essendo venuto meno il presupposto in base al quale il rapporto di lavoro è stato costituito»;
- la ricollocazione «con effetto immediato tra i soprannumerari con conseguente ed immediata modifica del proprio status e trattamento retributivo e contributivo di cui al contributo assegnato per i lavoratori ex Lsu-Lpu stabilizzati»;
- il recupero di «tutte le somme (…) corrisposte e versate dalla data di stipula dei singoli contratti di lavoro (…) per effetto della [loro] illegittima assunzione in ruolo sino alla data della disposta risoluzione» da reinserire nel bilancio dell’Ente Parco.
La determina è stata trasmessa alla Procura Generale della Corte dei Conti, al Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, e a quelli dell’Economia e del Lavoro, nonché alla Regione Calabria ed al Collegio dei revisori dei conti.
In sostanza le contestazioni sarebbero di tre ordini:
- l’assunzione illegittima di 5 delle 17 risorse in oggetto;
- la procedura illegittima, con una commissione – cui avrebbe preso indebitamente parte la Lottero – che avrebbe effettuato le prove selettive in violazione di un avviso secondo cui per le categorie C sarebbe stato necessario un concorso, sotto la gestione del Dipartimento della Funzione Pubblica;
- l’assorbimento dei 12 con competenze e funzioni diverse da quelle che avrebbero dovute avere.
Il Consiglio direttivo ratificherà?
Sono i due volti di quel Giano bifronte su cui si fonda l’attuale governance degli Enti Parco Nazionali italiani (legge 394/1991), le cui criticità aveva richiamato proprio Putortì in un’intervista su questo giornale.
Ora a ratificare il decreto del presidente, come richiama il documento stesso, dovrà essere il Consiglio Direttivo. Vi siedono anche i rappresentanti dei Ministeri competenti, dell’ISPRA e delle associazioni di tutela ambientale. Ammesso che l’atto per cui si richiede ratifica ottenga il via libera, la presenza di tutti i componenti e il raggiungimento del numero legale valido darà già la misura di quanto ancora possa crescere l’intensità del conflitto in atto. E rappresenterà un forte segnale politico.
La posizione delle associazioni
Nel frattempo molto si è mosso. L’Associazione Guide Ufficiali del Parco ha rilasciato un comunicato in cui ha dichiarato come da tempo si conoscessero «i problemi e le criticità all’interno dell’Ente Parco». Così come che «il quadro delineato dalla pronuncia dell’Avvocatura dello Stato è a dir poco preoccupante» perché «la funzionalità e il regolare svolgimento dell’attività amministrativa dell’Ente pare sia stata compromessa da azioni e scelte dell’attuale governance».
Per loro è ora di «difendere il Parco, che deve funzionare e deve farlo bene», in virtù della sua funzione per tutto il territorio della Città Metropolitana di Reggio. Operazione che si può realizzare solo se prevalgono istanze di chiarezza e trasparenza troppo spesso disattese o perdute in quello che ad oggi, per opacità, si configura come un vero e proprio porto delle nebbie.
La prossima puntata della saga andrà in onda dopo il 24 novembre.