Palazzo dei Bruzi, arriva il nuovo Garante che c’era già

Il Comune annuncia come imminente una modifica allo Statuto già fatta nel 2021. Poi corregge il tiro a distanza di qualche ora

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Galeotto fu… il garante dei diritti dei detenuti. Che la memoria a volte giochi brutti scherzi a Franz Caruso e l’amministrazione comunale di Cosenza lo avevamo già appurato in campagna elettorale quando avevamo chiesto al futuro sindaco (e i suoi sfidanti) i nomi dei sette colli raffigurati nello stemma municipale. Questa volta il vuoto dei ricordi pare aver colpito invece la consigliera comunale Chiara Penna, per poi contagiare anche il primo cittadino e il presidente dell’assise, Giuseppe Mazzuca.
Da Palazzo dei Bruzi, infatti, è arrivato l’annuncio dell’imminente istituzione di una cosa già istituita da quasi due anni: il Garante comunale per i diritti delle persone private della libertà, appunto.

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Il carcere di Cosenza

Penna firma la mozione

La nota partita dal municipio è inequivocabile a riguardo. «Il consigliere e presidente della commissione legalità, Chiara Penna» è la prima firmataria di una mozione depositata affinché Cosenza si doti di questa importante figura. Caruso ha accolto «con entusiasmo» la cosa e si è subito attivato con Mazzuca perché se ne parli al più presto in sala Catera. L’idea, si apprende, arriverebbe dagli avvocati bruzi. «Lo stimolo proveniente dalla Camera Penale di Cosenza non poteva, per quanto ci riguarda – le parole di Caruso e Penna – che essere condiviso pienamente. L’iniziativa della Camera penale “Fausto Gullo” sarà immediatamente sottoposta ai diversi passaggi amministrativi-istituzionali necessari, onde procedere alla istituzione, mediante Regolamento, del Garante».

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Tutto molto bello, anche perché – precisano ancora i due – «non bisogna dimenticare mai la reale scala dei valori di un ordinamento democratico e, soprattutto, bisogna vigilare affinché gli istituti penitenziari non siano luoghi di violenza e di sofferenza, ma di rieducazione.»
Forse, però, non bisognerebbe dimenticare neanche che il municipio che si amministra si è già dotato, almeno sulla carta, del Garante comunale per i diritti delle persone private della libertà.

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L’articolo dello Statuto approvato nel 2021

È successo, riportano le cronache e il sito istituzionale di Palazzo dei Bruzi, nell’ormai lontano (ma nemmeno troppo) 28 giugno del 2021. Il nuovo Statuto approvato in quella data, infatti, contiene un articolo, il numero 11, che lascia poco spazio ai dubbi. Si intitola, per l’appunto, “Garante dei diritti delle persone private della libertà personale». E il primo comma recita: «Il comune di Cosenza istituisce il garante dei diritti delle persone private della libertà personale».

Scherzi della memoria

Il Garante, insomma, lo avevano già istituito i consiglieri verso la fine della scorsa sindacatura, giusto pochi mesi prima che cominciasse quella attuale. Al massimo, quindi, mancherebbe il regolamento. Fondamentale, certo, ma il vuoto di memoria – chissà se il relativo imbarazzo – resta.
A confermarlo, il fatto che dal Comune siano arrivate ai giornali due versioni del comunicato di giubilo a distanza di un paio d’ore. Nella prima si parlava a chiare lettere di «modifica dello Statuto». Nella seconda una mano provvidenziale gli ha fatto cedere il posto alla «adozione di un apposito regolamento che dovrà essere deliberato dall’assise cittadina».
Meglio così, commentano i più maliziosi nei corridoi del municipio, altrimenti come si istituisce una cosa che ci sarebbe già?

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