‘Ndrangheta, massoneria e politica: per “Gotha” 25 anni a Romeo, 13 a Sarra

Il Tribunale di Reggio si è pronunciato sull'inchiesta che prova a delineare i rapporti tra criminalità organizzata, politica e servizi segreti deviati. Condanne pesanti per il legale reggino e Alberto Sarra, assoluzione a sorpresa per l'ex senatore Antonio Caridi

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La componente riservata della ‘ndrangheta esiste e ha deciso (e decide) le sorti della vita politica, economica e sociale della popolazione. Lo ha stabilito con la sentenza di primo grado del maxiprocesso “Gotha” il Tribunale di Reggio Calabria, presieduto da Silvia Capone.

Condanne e assoluzioni per i politici

In particolare, in riva allo Stretto sono stati inflitti 25 anni di reclusione per Paolo Romeo, 13 anni per Alberto Sarra. Ma è clamorosa l’assoluzione di Antonio Caridi. Il Tribunale ha quindi accolto l’impianto accusatorio portato avanti dalla Dda di Reggio Calabria, seppur con alcune assoluzioni inaspettate. Un teorema accusatorio ambizioso quello portato avanti dalla Procura in quel periodo retta da Federico Cafiero De Raho, oggi procuratore nazionale antimafia.

Sarebbe stato l’avvocato ed ex parlamentare Paolo Romeo, con un passato nell’estrema destra, al vertice della masso-‘ndrangheta. Romeo avrebbe infiltrato le Istituzioni a ogni livello. Da quelle più strettamente locali, fino ai livelli più alti. Si inquadra in tal senso la condanna inflitta in primo grado all’ex sottosegretario regionale, Alberto Sarra. Mentre è assolutamente una sorpresa quella per l’ex senatore Totò Caridi.

Nell’impostazione accusatoria, peraltro, non solo Sarra e Caridi, ma anche l’ex sindaco reggino ed ex governatore, Giuseppe Scopelliti sarebbe stato diretto dalla volontà di Paolo Romeo. Scopelliti, pur evocato numerose volte, non risultava comunque tra gli imputati del maxiprocesso alla componente riservata della ‘ndrangheta.

Il prete e gli avvocati

Pur trattandosi, per il momento, di una sentenza soltanto di primo grado, quella del processo “Gotha” potrebbe segnare una svolta nella lotta giudiziaria ai livelli più alti e alle connivenze più oscure della criminalità organizzata calabrese. Nello stralcio celebrato con il rito abbreviato (e, quindi, già arrivato alla sentenza d’appello) è infatti già stato condannato l’altro soggetto ritenuto come l’eminenza grigia della ‘ndrangheta: l’avvocato Giorgio De Stefano, legato da vincoli parentali con lo storico casato reggino, ma considerato (al pari di Romeo) una mente raffinatissima capace di fare da collante tra l’ala militare dei clan e i livelli riservati.

Tra le altre persone condannate, l’avvocato Antonio Marra (17 anni), considerato il braccio destro di Romeo, ma anche l’ex, onnipotente, dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Reggio Calabria, Marcello Camera, anche se punito solo con 2 anni di reclusione a fronte della richiesta di 13 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Assolto l’ex presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa. Condannato invece l’ex rettore del Santuario della Madonna di Polsi, a San Luca, don Pino Strangio. Il prete avrebbe fatto parte della rete relazionale occulta di Romeo.

In particolare, l’avvocato Marra avrebbe svolto il “lavoro sporco” di confidente con le forze dell’ordine. In tal senso, si inquadrerebbe il ruolo di Marra nella presunta “trattativa Stato-‘ndrangheta” per arrivare ad alcuni arresti dopo la strage di Duisburg del Ferragosto 2007, che si inquadrava nella sanguinosa faida di San Luca. Trame non completamente chiarite, in cui emergerà il ruolo di alcuni appartenenti del Ros dei Carabinieri, ma anche dello stesso prete don Strangio. Rapporti con i Servizi Segreti di cui era esperto il commercialista-spione, Giovanni Zumbo, condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione.

Il procedimento è durato diversi anni, con centinaia di udienze all’interno dell’aula bunker di Reggio Calabria. La Dda di Reggio Calabria si è avvalsa anche delle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, che hanno tratteggiato il legame oscuro e indicibile tra ‘ndrangheta, massoneria e servizi segreti deviati.

Le decisioni del Tribunale di Reggio Calabria:

Vincenzo Amodeo assolto

Domenico Aricò assolto

Vincenzo Carmine Barbieri 3 anni e 4 mesi

Marcello Cammera 2

Amedeo Canale assolto

Demetrio Cara assolto

Antonio Caridi assolto

Carmelo Cartisano 20 anni

Francesco Chirico 16 anni

Giuseppe Chirico 20 anni

Saverio Genoese Zerbi – deceduto

Salvatore Primo Gioè 16 anni e 6 mesi

Paolo Giustra 2 anni

Giuseppe Iero assolto

Antonio Marra 17 anni

Maria Angela Marra Cutrupi assolta

Angela Minniti 2 anni e 8 mesi

Teresa Munari assolta

Domenico Nucera assolto

Domenico Pietropaolo assolto

Giovanni Pontari assolto

Giuseppe Raffa assolto

Rosario Giuseppe Rechichi 3 anni e 6 mesi

Giovanni Carlo Remo assolto

Paolo Romeo 25 anni

Alberto Sarra 13 anni

Andrea Scordo assolto

Giuseppe Strangio 9 anni e 4 mesi

Rocco Antonio Zoccali assolto

Giovanni Zumbo 3 anni e 6 mesi

Alessandro Delfino 5 anni

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