Col pugno chiuso in cielo: l’ultimo saluto di Franco Malanga

Iperattivista della sinistra più ultrà, animatore culturale e agit prop. Ma anche istrionico organizzatore di sfilate in costume, che gli valsero gli elogi di Elisabetta II. Un ricordo del poliedrico paolano che sognava la rivoluzione ma scherzava con De Crescenzo

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Franco Malanga ha salutato a pugno chiuso e se ne è andato
Ha concluso una vita intensa, costellata di tante vicende pirotecniche. Sovversivo e comunista.
Malanga ha fondato sul finire degli anni ’70, quando militava nella sinistra “extraparlamentare”, la prima Casa del Popolo nel cuore dell’antico quartiere del Cancello di Paola.
Lì allora si tenevano le riunioni dei compagni, che provenivano da piccole formazioni come Potere operaio o il Pcd’I (marxista-leninista).

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Un primo piano di Franco Malanga

Malanga: da Radio Bronx alle candidature

All’interno del locale c’era una piccola biblioteca di testi “alternativi”. Ci si ritrovava lì per organizzare dibatti e mostre con dazebao all’aperto. Franco, inoltre, contribuì a fondare, sempre a Paola, Radio Bronx e partecipò a manifestazioni “contro il sistema”.
Ironico e sarcastico, lo si ricorda anche a un corteo no global vestito con l’uniforme dell’Armata Rossa per irridere con goliardia l’“autorità costituita”.
Nel 2012 e nel 2017 Franco si è candidato al Consiglio comunale di Paola da indipendente per Rifondazione comunista, raccogliendo l’appello di chi lo voleva in lista come compagno di battaglia.

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Malanga sovietico

Malanga e le sfilate in abiti imperiali

Franco Malanga, nella sua seconda vita, ha vestito anche i panni di Roberto il Guiscardo, di Carlo V e di Federico II.
Ha sostenuto l’impero, la monarchia e il Regno delle due Sicilie. Lui, con le sue sfilate in costume medievale, ha mobilitato centinaia di soldati armati di spade e durlindane che hanno attraversato le strade di ogni posto innalzando al cielo i propri stendardi. L’associazione dei Normanni, che ha animato per tantissimi anni, ha organizzato cortei storici in costume che hanno strabiliato le folle di tutta Italia.malanga-addio-rivoluzionario-paola, che-travestiva-re

Al cospetto della Regina

Resta memorabile la sfilata a Cosenza vecchia, quando Malanga venne accolto in pompa magna dall’allora sindaco Giacomo Mancini.
Ancora: fondò l’Ordine degli Amici di San Francesco di Paola, che si è spinto in Francia, precisamente a Frejus, per rendere omaggio alla città che ha consacrato il Taumaturgo come suo protettore.
Un’altra volta, Franco e i suoi figuranti hanno “osato” competere a Venezia con le maschere del Carnevale, uscendone trionfatori e premiati in Piazza San Marco per la bellezza degli abiti esibiti. Ma il top è stato a Londra, dove rese onore da pari, nientemeno che alla regina Elisabetta, che lo ricambiò con diversi doni e tantissimi elogi.

Malanga nei panni di San Francesco di Paola

A tu per tu con De Crescenzo e Piperno

Animatore di eventi culturali, Franco ha promosso i “Venerdì letterari”, ovvero dei cenacoli, in cui artisti di ogni genere esponevano la propria opera.
L’iniziativa ha avuto ospiti illustri: ad esempio, Luciano De Crescenzo, che ha ricevuto un premio speciale.
Rimane nei ricordi di tanti l’incontro con Franco Piperno, una notte d’estate di molti anni fa, quando il fisico espose le sue teorie sul firmamento e l’ordine delle stelle nella suggestiva area del castello diruto dei Normanni.

Malanga normanno

Malanga scrittore: di sé e della Paolana

Franco, infine, ha scritto dei libri, tra i quali una autobiografia e una storia della squadra di calcio della Paolana.
Queste sono solo alcune caratteristiche di un personaggio poliedrico e coerente allo stesso tempo, che ha arricchito con le proprie “imprese” la vita della sua comunità. E questa omaggia il suo figlio estroso con dispiacere. Ma anche con un certo compiacimento: chissà come sarà l’ultima sfilata di Franco in cielo, dove lo accoglierà con gioia e letizia un illustre concittadino, San Francesco di Paola.

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