La Terra di Piero è un cuore grande come l’Africa

Sergio Crocco è l'anima di questa macchina di sorrisi e solidarietà. Che durante il lockdown ha distribuito a Cosenza 650 pasti al giorno e 1250 spese settimanali a chi era in difficoltà. I nuovi progetti in Senegal e Madagascar

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Il cuore grande di Cosenza si chiama Terra di Piero. Di Piero Romeo, l’ultrà dei Lupi morto prematuramente e mai dimenticato. Sergio Crocco, suo compagno di curva e amico fraterno, decise che il ricordo di Piero dovesse diventare un fiume di solidarietà e bene, senza distinzioni e senza confini. Così è stato. Come era in vita Piero che per molti anni aveva seguito Padre Fedele, il monaco più noto della città dei Bruzi, nei suoi viaggi in Africa e nell’opera dell’Oasi Francescana.

“Pozzo farcela”, uno dei motti della Terra di Piero.

Nel primo anno di vita l’associazione ha realizzato due pozzi e due asili a Paoua (Repubblica Centrafricana). Tra le prime opere si annovera anche una casa per un ragazzo centroafricano, Jean Paul, morto di aids e vissuto per molti anni in Italia. I sette figli di Jean Paul, rimasti orfani, ora vivono in una casa costruita dalla Terra di Piero.

Dieci anni con La Terra di Piero

Tantissimi sono ad oggi gli iscritti che, con pochi euro per la tessera annuale, contribuiscono ai progetti portati avanti dall’associazione.
La sede è luogo d’incontro della Cosenza solidale. Qui non mancano mai risate, convivialità e accoglienza per chiunque voglia passare, anche solo per fare un saluto.

Il simbolo della Terra di Piero
Le opere, le iniziative, la solidarietà

La Terra di Piero continua ad andare in Africa portando da Cosenza container pieni di cibo, acqua, vestiti, giocattoli per i bambini, costruendo case, scuole, parchi inclusivi. E, a proposito di parchi, l’associazione ha costruito il Parco Piero Romeo su una delle vie principali di Cosenza. Un posto accessibile a tutti i bambini. In poco tempo, quello che era un desolato giardinetto abbandonato a se stesso, è diventato un posto magico che l’associazione è riuscita a costruire ex novo. Ad abbellirlo ulteriormente, sono le risate e le voci dei ragazzini che lo popolano ogni giorno. D quello per i nipoti al Parco dei Nonni, dove le generazioni si incontrano con facilità. Ecco l’ultima new entry ubicata a Rende.

Il Parco Romeo in pieno centro a Cosenza

 

Durante il lockdown distribuiti 650 pasti al giorno

Quando a qualcuno manca materiale scolastico, giocattoli, abiti basta un post su Facebook e arrivano donazioni da parte di tutti i cittadini, scorte di ciò che serve. Un’iniziativa molto recente è quella della tecnica di microblading (trucco semipermanente) per pazienti oncologici, ed esecuzione di tatuaggi artistici e ricostruttivo per coprire cicatrici e ustioni.

Durante il periodo del lockdown sono stati 650 i pasti completi distribuiti ogni giorno – per un totale di 1250 spese settimanali – a persone e famiglie in difficoltà. Un vero esempio di solidarietà e, diciamolo, civiltà.

E per chi volesse contribuire a finanziare i progetti dell’associazione, le coordinate bancarie sono queste: intestazione a La Terra di Piero; Iban IT75S0100516200000000002970; banca BNL Filiale di Cosenza. Oppure è possibile donare il 5×1000 (C.F. 98086940784).

Quarantadue repliche per Conzativicci

Gli spettacoli, poi, sono uno dei fiori all’occhiello dell’associazione. Scritti e diretti da Sergio Crocco e recitati quasi interamente da attori non professionisti. Maniàmuni, Fora affascino… ma il fenomeno è stato Conzativicci. A partire dal 2014 allo stadio del Cosenza – per poi approdare a Roma, Perugia, Bologna, Milano e (addirittura!) in Canada – ha registrato un totale di 42 repliche.

Circa 8mila persone hanno assistito a “Conzativicci” al San Vito, commedia scritta e diretta da Sergio Crocco. Era il 2014. Da allora fiumi di repliche da sold out
Il rapporto della città con La Terra di Piero

«Negli anni abbiamo raggiunto una sorta di simbiosi con la città che ci permette di interagire con tutti gli strati sociali, con la certezza assoluta di ricevere risposte coerenti ai nostri appelli per migliorare la qualità della vita delle persone in difficoltà. A me piace dire che “Cosenza la sentiamo sempre al nostro fianco”». Descrive così questo rapporto Sergio Crocco, che continua: «Credo che il Parco Piero Romeo abbia avuto questa funzione sociale, oltre che ludica. Mostrare alla città tanti suoi abitanti a volte troppo “invisibili”. Anche nell’aspetto pratico molto è stato fatto, ma tanto resta da fare e da pensare. Resta-no ancora troppe sacche di disagio dovute alla disabilità».

Un ingranaggio collettivo

Sergio Crocco è il cuore pulsante della Terra di Piero. Ma spiega quanto è importante il gioco di squadra: «La nostra associazione è un ingranaggio collettivo e io ne faccio parte al pari di tutti gli altri». È consapevole di «avere un ruolo diverso e per alcuni versi più pregnante, ma sempre conscio di essere, senza gli altri, quasi impotente».

La Terra di Piero ha il volto dei bambini

«Non ci sono bambini più “uguali” degli altri, ad essere diverse sono, ovviamente, le esigenze» – afferma Sergio Crocco, che trova il tempo per essere al contempo anche giardiniere e scrittore. «La differenza – aggiunge Crocco – tra i bambini di alcune zone d’Africa e quelli occidentali – anche i più poveri – sta nel concetto di appetito (il nostro) e quello di fame (la loro)». Perché «il sangue dei bambini ha però sempre lo stesso colore, che sia di Mendicino come di Addis Abeba».

Mamma Africa 

Il progetto già praticamente terminato è il Parco di Daniele a Kaolack in Senegal. «Completamente accessibile ai bambini disabili» – ci spiega Sergio Crocco. Non è finita qui. «Poi ne arriverà un altro ad Antsirabe, in Madagascar. E poi un progetto molto ambizioso ed oneroso: la cittadella degli sport accessibili. Serviranno tempi e fondi, ma sono difficoltà che non ci fanno paura».

E non è un caso se l’ultimo scritto di Sergio Crocco si chiama “Watoto, storie e sorrisi di bambini d’Africa”. I sorrisi della Terra di Piero.

 

Giulia Anzani

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