La volta buona, diceva Nino Manfredi. In realtà era “fusse”, ma a me serve la parola fosse e il meraviglioso di Missoni vestito mi capirà. Provate a pronunciarla, la parola fosse, e fatelo ad alta voce. È l’emblema della leggiadria calabra unità all’asprezza dei Bruzi. Fosse ovunque, crateri divenuti ormai patrimonio comunale, che è già assai che chi lo abita per qualche secondo con la propria ruota di macchina non debba pagarci l’Imu. Con il freddo e le piogge non si può fare niente, dobbiamo tenercele, così ci dicono. Ce lo dice Caruso, ce lo dicevano Occhiuto, Catizone e persino l’icona Mancini.

Poi ti capita per caso di andare ad Oslo, a Berlino, ad Amsterdam. Città più piovose e più fredde delle nostre, e vedi asfalto perfetto, senza un centimetro di crepa. E pensi: ma allora a noi dicono bugie? E a questa domanda dai la risposta: sì, ci dicono bugie. Perché il problema non è il maltempo ma la qualità del materiale utilizzato. Semplice no? Se usassero materiale idoneo avremmo Piazza Loreto come Piazza Dam. Ma noi di europeo vogliamo solo Piazza Europa, sia ben chiaro! E aspetteremo sempre che un giorno arrivi in Comune un Van De Carusen e chissà che… Fosse che fosse la volta buona. Tanto Nino non potrà correggerci. S’i’ fosse foco arderei lo mondo, si Fosse assai sarei Viale Parco.
Sergio Crocco