Roberto Fico a Cosenza va subito al dunque: «Il governatore Occhiuto indebolisce la Calabria e i calabresi» con il parere favorevole all’Autonomia differenziata. Quella di Calderoli, l’autore del ddl in questione. Ecco pronto l’altro affondo confezionato dall’ex presidente della Camera: «La Lega ha fallito al Sud e per questo li hanno ricacciati al Nord». Poi arriva il bersaglio grosso per il presidente del comitato di garanzia del Movimento 5 Stelle: «Dobbiamo attaccare FdI e il presidente del Consiglio». Perché in merito alla riforma che rischia di dividere l’Italia in due non avrebbe arginato il Carroccio.
E adesso che il Pd ha cambiato segretario con una (per ora solo annunciata) svolta a sinistra tutto sembra più facile? Fico sottolinea: «So che la Schlein ha delle sensibilità comuni su molti temi quindi vedremo come verranno declinati all’interno del partito democratico. Penso alla transizione ecologica, al salario minimo. Siamo all’inizio di un percorso e dobbiamo valutare».
Il tour di Fico contro l’Autonomia differenziata
“Verso Sud. La strada per crescere non è l’autonomia differenziata”. È questo il titolo dell’incontro di ieri a Villa Rendano, organizzato dal Movimento 5 stelle. Prima tappa del tour calabrese di uno degli esponenti di punta dei pentastellati.
A coordinare i lavori e intervenire per prima è stata la parlamentare Anna Laura Orrico: «Il centrodestra vuole un’Italietta di interessi particolari e regionalismo». Ribadisce i problemi dei piccoli comuni calabresi alle prese con le difficoltà tecniche del Pnrr: «Saranno costretti a rinunciare a 10 milioni di euro». Il Disegno di legge Calderoli «ingigantisce le disuguaglianze». Il rischio è pure la «differenziazione degli stipendi degli insegnanti».
Senza mezzi termini l’assessore al Welfare del Comune di Cosenza in quota 5 stelle, Veronica Buffone: «Avremo cittadini di serie A e serie B con la riforma Calderoli, che attacca le fasce più deboli e si basa sulla spesa storica».
Giuseppe Giorno, consigliere comunale di Luzzi, tuona: «La Regione Calabria è disastrosa in merito a questa vicenda».
Per il consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise «la chiamano autonomia differenziata ma in realtà è secessione» e intanto «Occhiuto segue i comandi del suo partito».
Tra gli interventi spicca quello di Umberto Calabrone, segretario regionale della Fiom Cgil. Che sottolinea l’inadeguatezza e la poca lungimiranza della classe politica rispetto al Ddl Calderoli. Hanno preso la parola anche i parlamentari grillini Antonio Caso e Carmela Auriemma. Fino alla chiosa di Roberto Fico: «Nessuno vuole l’autonomia differenziata se gliela spighi bene».