Due anni sono trascorsi dalla tragica notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, quando un caicco carico di speranze e sogni naufragò nelle acque di Steccato di Cutro, portando con sé la vita di 94 migranti, tra cui 35 minori. Oggi, quella spiaggia calabrese è stata teatro di commemorazioni e riflessioni profonde, mentre il Mediterraneo continua a essere scenario di tragedie umane. Secondo i dati congiunti di OIM, UNICEF e UNHCR, negli ultimi due anni oltre 5.400 migranti hanno perso la vita nel Mediterraneo, un numero che sottolinea l’urgenza di interventi concreti per prevenire ulteriori perdite.
Cutro: la tragedia che poteva essere evitata
In occasione di questo secondo anniversario, dieci organizzazioni non governative, tra cui Emergency, Medici Senza Frontiere e Open Arms, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta. Esse sottolineano come la tragedia di Cutro avrebbe potuto essere evitata e chiedono l’istituzione di un sistema europeo di salvataggio in mare, evidenziando la necessità di un approccio coordinato e umano alla crisi migratoria. Alle prime luci dell’alba, una veglia si è tenuta sulla spiaggia di Steccato di Cutro. Candele accese e una corona deposta in mare hanno onorato la memoria delle vittime. Presenti familiari, superstiti e membri della comunità locale, uniti nel dolore e nella speranza di un futuro migliore.
Tenere viva l’attenzione e impedire altre stragi
La Rete 26 febbraio, l’associazione No profit che è sorta all’indomani della strage e che ha come scopo quello di sensibilizzare l’opzione pubblica verso le politiche migratorie, ha organizzato una serie di eventi tra Cutro, Crotone, Cosenza e Botricello, con l’obiettivo di mantenere viva la memoria e promuovere un dialogo costruttivo sulle politiche migratorie. Queste iniziative mirano a trasformare il dolore in azione, affinché tragedie simili non si ripetano.
La segretaria Dem Elly Schlein, ha espresso preoccupazione per le domande ancora senza risposta riguardo alla gestione dei soccorsi durante il naufragio di Cutro. La sua dichiarazione richiama l’attenzione sulla necessità di chiarezza e responsabilità da parte delle istituzioni.
L’anniversario di Cutro non deve essere solo ricordo
Questo anniversario non è solo un momento di ricordo, ma un appello urgente all’azione. Le vite perse a Cutro e nel Mediterraneo esigono un impegno collettivo per garantire rotte sicure e legali per chi cerca una vita migliore, affinché il mare smetta di essere un cimitero e torni a essere un ponte tra i popoli.