Faide, figli e portaborse: Catanzaro pronta a votare

Cambi di casacca, tradimenti, nuove e vecchie intese, spaccature. Come si presentano schieramenti e partiti in vista delle elezioni comunali del capoluogo di regione

Condividi

Recenti

A Catanzaro – nonostante la decantata riscoperta o, comunque, il solito riscatto della “catanzaresità” tipico delle elezioni amministrative – il voto sta assumendo sempre più i tratti di una sfida nazionale. Lo dimostra l’attenzione mediatica di molte testate nazionali, decisamente maggiore a quella rilevata nella scorsa tornata del 2017. Ma anche la sfilata di leader che si sono presentati – o che a breve arriveranno – nella città dei tre colli.

Certo, alcuni di loro (si vedano Giorgia Meloni e Enrico Letta) arrivano con la premura di mettere toppe a profondi imbarazzi. Sono lì a cercare di arginare spaccature. O, anche, a salvare il salvabile. Altri poi, come ad esempio Matteo Salvini, sono stati praticamente bollati come “indesiderati” dai relativi candidati.
Quanto ai partiti, invece, a impazzare sono scissioni, riesumazioni, liquefazioni, sdoppiamenti, camuffamenti di simboli, giochi delle tre carte. In sintesi: un gran casino.

catanzaro-elezioni-vicine-faide-figli-portaborse
Gli assessori Danilo Russo e Alessandra Lobello con il presidente del consiglio comunale Marco Polimeni (al centro)

Catanzaro alle elezioni: Azzurri sbiaditi

Forza Italia è stato il partito di riferimento del ventennale sindaco Sergio Abramo. Ha dominato elettoralmente in città per decenni, ma ora si cela dietro il brand Catanzaro Azzurra, una lista a favore dell’ex Pd Valerio Donato. La capeggia il presidente del consiglio comunale uscente ed ex portaborse di Baldo Esposito: Marco Polimeni. Il senatore Giuseppe Mangialavori ha affidato a lui il coordinamento cittadino di Forza Italia dopo l’uscita dell’ex presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini, dell’assessore Ivan Cardamone (andati in Noi con l’Italia) e dello stesso sindaco Abramo (finito in Coraggio Italia).

Mimmo Tallini, ex presidente del consiglio regionale

In Catanzaro Azzurra alle elezioni si presenteranno vari assessori uscenti. Quella al Turismo, Alessandra Lobello, il cui padre, Francesco, è stato nominato autista del già citato Baldo Esposito nel 2020. Ma anche Nuccia Carrozza (Pari opportunità) e Danilo Russo (Personale). Insieme a loro, il consigliere comunale Ezio Praticò e lo storico consigliere provinciale e comunale Giulio Elia, nel 2020 nominato portaborse dell’esponente di centrosinistra Francesco Pitaro.

Curiosità: in lista è presente il lametino Paolo Marraffa. È parente di Cettina Marraffa, già presidente del movimento apostolico sciolto dal Vaticano lo scorso anno (poco prima delle dimissioni del vescovo Bertolone) e figlio della attivista del M5S di Lamezia Terme, Dora Rocca. Insomma, di storici forzisti non se ne vedono. Sarà per questo che, finora, Roberto Occhiuto non si è pronunciato sulle elezioni amministrative di Catanzaro, limitandosi a fare gli auguri a tutti i candidati. Né risultano in programma discese di big azzurri.

Coraggio Italia: la faida

Coraggio Italia in Regione sostiene il centrodestra di Occhiuto. A Pizzo il centrosinistra. A Vibo Valentia si colloca all’opposizione dell’esecutivo guidato dalla forzista Maria Limardo. E a Catanzaro? È letteralmente scoppiato, facendo emergere la faida tra Sergio Abramo e Francesco De Nisi.

catanzaro-elezioni-vicine-faide-figli-portaborse
Francesco De Nisi (a sinistra) con Valerio Donato

Il “big” Frank Santacroce, uscito dal partito dopo le Regionali e dato in un primo momento in avvicinamento alla Lega, è main sponsor di “Azione Popolare” a sostegno di Antonello Talerico. Sergio Abramo, rimasto politicamente vicino al deputato Maurizio D’Ettore e al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, dopo un primo avvicinamento al citato Talerico, è divenuto sponsor della candidatura della meloniana Wanda Ferro. E ha inserito (curiosamente) i candidati espressione di Coraggio Italia, come il membro della direzione nazionale Dario Gareri, nella lista con il simbolo di Fratelli D’Italia.

Le scelte di De Nisi per le elezioni a Catanzaro

Francesco De Nisi, consigliere regionale di Coraggio Italia, invece è divenuto il mese scorso segretario regionale di Italia al Centro. A capeggiare l’omonima lista che sostiene Valerio Donato è la consigliera comunale uscente e signora delle preferenze nel quartiere Aranceto, Anna Altomare, con il supporto attivo dell’ex assessore comunale allo sport Giampaolo Mungo, condannato in primo grado per traffico di influenze.

De Nisi ha nominato coordinatore per Catanzaro di Italia al Centro è il consigliere comunale Andrea Amendola, ex autista del già citato Tallini e indagato per truffa nell’ambito dell’inchiesta Gettonopoli. Amendola è ispiratore della lista Catanzaro prima di tutto, formazione in cui si candidano l’assessora comunale all’Ambiente uscente Lea Concolino (il cui parente Salvatore Aloi è portaborse di De Nisi, mentre lei stessa lo è stata di Tallini negli anni scorsi) e la consigliera comunale ex talliniana Manuela Costanzo. Con loro anche Danilo Gironda, cugino di Valerio Donato e fratello del consigliere comunale Francesco Gironda rinviato a giudizio per corruzione nell’ambito del processo “Corvo”.

Il consigliere comunale Francesco Gironda, cugino di Valerio Donato

Viscomi si smarca

Non farà notizia, ma occorre dirlo: il Pd si è diviso. Volti noti, storici dirigenti e amministratori sono transitati con il candidato Valerio Donato. Alcuni di loro sono candidati nella lista Rinascita e nella lista Avanti, promossa dai fratelli Fabio e Roberto Guerriero. Sono molto vicini al ministro Andrea Orlando, ma ora strizzano l’occhio a Matteo Renzi e Italia Viva.

Antonio Viscomi (a sinistra) con Nicola Fiorita

Sta facendo discutere tra i dem, però, il mancato apporto alla lista per le comunali, a sostegno di Nicola Fiorita, del deputato del Pd Antonio Viscomi. «Non è riuscito ad indicarci nemmeno un nome per la lista» si lamentano i dirigenti locali. Eppure, nonostante l’invito del responsabile enti locali del partito, Francesco Boccia, a candidarsi in prima persona, Viscomi se l’è data a gambe. Lapidaria la sua chiosa: «Ci si candida dove si vive». Peccato che nemmeno nella “sua” Pizzo abbia dato seguito all’invito del nazionale, a differenza della ex candidata alle regionali e oggi presidente regionale del Partito, Giusy Iemma.

Portaborse e parenti

A “sbarrare la strada” della Iemma su Catanzaro ci hanno pensato i malefici del Partito. Ricandidatura quindi per la giovane esponente dem Arianna Luppino, compagna dell’ex portaborse cicontiano Andrea Iemma, fratello di Giusy. A proposito di portaborse, nella lista Pd per le comunali troviamo Nadia Correale, cognata del segretario cittadino Fabio Celia (che è candidato capolista), nonché sorella di Giuseppe Correale, portaborse del consigliere regionale Ernesto Alecci.

Il segretario provinciale del Pd Domenico Giampà con il segretario regionale Nicola Irto

Presente anche Fabrizio Battaglia, figlio di Marziale, consigliere comunale di Isca sullo Ionio, già vicepresidente della Provincia e oggi autista del citato Alecci. Posto in lista pure per Giancarlo Devona, anch’esso portaborse di Alecci, ma con un particolare: è di Crotone, città dove è stato assessore comunale, mentre oggi il fratello Andrea è consigliere.

Fabrizio Battaglia è il figlio di Marziale Battaglia, autista di Ernesto Alecci

Elezioni, la balena bianca si è arenata a Catanzaro

La collocazione dell’Udc in vista delle amministrative di Catanzaro ha riempito le pagine dei giornali locali per settimane. Da una parte, Vincenzo Speziali (con il placet del segretario nazionale Lorenzo Cesa) aveva la delega a comporre la lista in città a sostegno di Antonello Talerico. Dall’altra, il consigliere uscente Giovanni Merante e il presidente nazionale Antonio De Poli spingevano per sostenere Valerio Donato.

Risultato: Merante è candidato con la lista espressione del candidato sindaco ex Pd, ma dello scudocrociato si sono perse le tracce su tutti i fronti. I big che si erano avvicinati al partito – come l’ex candidato regionale Baldo Esposito ed il consigliere comunale e provinciale Sergio Costanzo – hanno virato verso altri lidi. L’ex presidente della commissione Sanità alle prossime elezioni sostiene Catanzaro Azzurra. Costanzo, invece, è a capo della lista del suo movimento, Fare per Catanzaro, insieme alla consigliera uscente Cristina Rotundo.

Sergio Costanzo con Valerio Donato (a destra)

Anche qui, un piccolo particolare: Costanzo è a processo per truffa per la sua presunta assunzione fittizia presso l’azienda Zoomarket di Salvatore La Rosa (anch’esso imputato). Secondo gli inquirenti, Costanzo avrebbe ricevuto un rimborso complessivo, da gennaio 2016 a dicembre 2018 di 78.749,00 euro. Per questo la Giunta comunale, su proposta dell’assessore Danilo Russo (oggi, come si è detto, candidato con Catanzaro Azzurra nella stessa coalizione di Costanzo) ha deliberato con atto 275 del 22 giugno scorso di costituirsi parte civile nel processo penale (R.G.N.R. 4961/2018 pendente dinanzi al Tribunale di Catanzaro) a carico, tra gli altri, proprio del consigliere comunale Costanzo. La circostanza starebbe causando non pochi imbarazzi al candidato sindaco Donato.

Wanda e i giovani

Alla fine è venuta Giorgia Meloni a mettere una toppa dopo le giravolte “donatiane” di Wanda Ferro, con l’imprimatur ad una candidatura di rappresentanza partitica della commissaria regionale.
Una candidatura “fake”, perché la deputata catanzarese ben poteva essere la candidata unitaria di tutto il centrodestra fin dalla prima seduta delle trattative ai tavoli tra i big. Ha preferito, però, concentrarsi su “trame” che hanno condotto alla creazione della candidatura di Valerio Donato (il quale, fino a poche settimane prima, ospitava le riunioni sulla candidatura di Nicola Fiorita nel suo studio), salvo poi usare come “scudo umano-politico” prima l’assessore regionale Filippo Pietropaolo poi Rino Colace, l’ex coordinatore di Noi con l’Italia.

Luana Tassone, ex attivista del Movimento 5 stelle

Oggi, con una sola lista composta prettamente da giovani (i portatori di voti e consiglieri uscenti vicini al consigliere regionale Antonio Montuoro sono candidati nella lista “Progetto Catanzaro” con Valerio Donato), svolge una campagna elettorale per “contarsi” (e per contare?). Tra i candidati troviamo personalità politicamente curiose come Carmen Chiefalo, commessa che sui social si dichiara di centrosinistra, Elisabetta Condello, che su Facebook scrive di lavorare come “Fan di Marco Carta”, cantante per cui, evidentemente, stravede. Ma anche l’ex attivista del M5S Luana Tassone (in lizza per diventare candidata sindaca dei pentastellati nel 2017) e l’estetista Maria Giovanna Moniaci.

Pittelli e Pietropaolo

Oltre loro, però, troviamo i “pittelliani”. Già, perché tra i candidati spunta Francesco Saverio Nitti, il commercialista comparso nelle intercettazioni della “vicenda Copanello” con l’ex parlamentare imputato nel maxi-processo Rinascita-Scott, Giancarlo Pittelli. Presente anche Luca De Nardo, che della figlia di Pittelli è il fidanzato.
Gaetana Pittelli, inoltre, ha in comproprietà con l’assessore regionale Filippo Pietropaolo (usufruttuario risulta il padre Giancarlo) un immobile a Catanzaro, in piazza Roma 9. Un indirizzo non casuale, dato che la “Roma 9 s.r.l.” era la società che aveva proprio Pietropaolo quale amministratore unico.

Luca de Nardo candidato di Fdi e fidanzato con la figlia di Giancarlo Pittelli

Tramite la società veniva acquistato un «immobile di cui figuravano solo formalmente intestatari lo stesso avvocato Pittelli e Pietropaolo Filippo, nella qualità di amministratore unico della Roma 9 s.r.l., ma sostanzialmente destinato alla nuova allocazione dello studio Pittelli» (come si legge nel decreto di perquisizione e sequestro datato 26 novembre 2008 della Procura di Salerno, emanato nell’ambito dei procedimenti a carico delle toghe catanzaresi).

Nessun amico da sistemare

E se la Meloni a Catanzaro ha dichiarato che Wanda «non ha amici degli amici da sistemare» con le elezioni, allora verrebbe da chiedersi come mai il figlio di Michele Traversa, Cesare, sia portaborse dell’assessore Filippo Pietropaolo, mentre la compagna (nuora dell’ex parlamentare e sindaco) Valentina Talarico è assunta presso aziende riconducibili allo stesso assessore regionale. E verrà anche da chiedersi se il risultato che conseguiranno sarà offerto in dote dalla Ferro all’ “amico” Valerio Donato nel probabile ballottaggio, con buona parte delle critiche a Lega e Forza Italia che, per dirla alla Meloni, «non stanno nella loro metà campo».

Cesare Traversa

Sostieni ICalabresi.it

L'indipendenza è il requisito principale per un'informazione di qualità. Con una piccola offerta (anche il prezzo di un caffè) puoi aiutarci in questa avventura. Se ti piace quel che leggi, contribuisci.

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi in anteprima sul tuo cellulare le nostre inchieste esclusive.