C’era una volta il futuro: Alessia Principe torna con le sue “Stelle meccaniche”

In una Terra che non conosce che la pioggia, si muovono le vite di due bambini chiamati a combattere un sistema che ha trasformato un’utopia in una distopia. Il nuovo romanzo della giornalista calabrese arriva in libreria, tra atmosfere steampunk e incubi ambientali

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In una sfera immaginaria, in cui le vite degli altri diventano ricordi ed energia e l’umanità non ricorda più il Sole, si riflette la storia scritta da Alessia Principe nel suo nuovo romanzo Stelle meccaniche (Moscabianca edizioni), di recente pubblicazione.
Aprendo uno squarcio nel tempo e nello spazio la giornalista e autrice porta il lettore in un futuro distopico in cui la Terra ferita da un disastro nucleare crede di riuscire a ripartire dai talenti e dai ricordi. La scrittrice dopo Tre volte (Bookabook, 2017) sceglie di spostare l’immaginazione narrativa lontana dal presente per proiettare il lettore in un futuro cupo, sospeso tra i ricordi del passato e l’ipertecnologia.
Il romanzo sarà presentato in anteprima giovedì 23 marzo alle ore 18 alla libreria Feltrinelli di Cosenza. A dialogare con l’autrice ci saranno la scrittrice Elena Giorgiana Mirabelli e la critica d’arte Gemma Anais Principe. Il giorno dopo, venerdì 24 marzo, sempre alle ore 18, Alessia Principe dialogherà con Nunzio Belcaro alla libreria Ubik di Catanzaro.

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Alessia Principe

Stelle meccaniche: Alessia Principe e il suo futuro distopico

In Stelle meccaniche tutto ha inizio alla fine degli anni Novanta del XX secolo: il sogno di una fonte di energia pulita, eterna e sicura sembra potersi realizzare grazie alla stella artificiale Meti. Il lavoro del team scientifico a capo della ricerca porta però a una catastrofe di dimensioni inimmaginabili: il 3 aprile del 2013 Meti, creata nella centrale a fusione nucleare Tokamak, implode e crea un buco nero che risucchia al suo interno gran parte del mondo per come lo conosciamo oggi.

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​Secoli dopo, il volto della Terra è ancora profondamente segnato dall’incidente e fulcro della vita è ormai il continente Mediana, formatosi dopo l’implosione. E per mandarlo avanti occorre energia: la soluzione sono i Resti, sfere di ricordi cristallizzati, attimi del passato che salgono verso l’atmosfera, invisibili e impalpabili finché lampi elettrici non li mostrano e solidificano.

Gli esseri umani sono divisi tra chi possiede il talento, e vive un’esistenza tranquilla, e chi ne è sprovvisto ed è destinato a trascorrere i suoi giorni nel terrore di essere usato come pezzo di ricambio organico. In tal modo il sogno di una società utopica in cui i migliori hanno il posto che meritano, diventa una distopia che vede il talento ridotto da dono a forma di discriminazione.

Anime, classica e steampunk

Nel romanzo seguiamo le vicende di due bambini di undici anni: Giosuè, talento del pianoforte e Tito scugnizzo delle periferie, luogo ai margini del grande Continente della Mediana, dove le scorie rendono l’aria irrespirabile. I due si conoscono nella sala d’attesa di un ospedale dove si effettuano trapianti. Giosuè sta per avere delle mani nuove, Tito un cuore migliore. Tra loro si allaccerà un rapporto fraterno e, grazie a quel legame, capiranno cosa è successo al mondo e cosa riserva il futuro.

In Stelle meccaniche si ritrovano le atmosfere cupe e steampunk che rievocano alcuni anime giapponesi degli anni ’70 e ’80 come Galaxy Express999, mentre tra le pagine risuonano le note di Satie, Mozart e Rachmaninov.
Stelle meccaniche dal 23 febbraio è disponibile in libreria e nei maggiori store online.

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