La Guarimba, al cinema con zio Rocco e l’elettricista

Stasera parte il film festival ad Amantea. La settima arte come riscatto e lotta contro l'indifferenza. Anche un cortometraggio calabrese in concorso

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La Guarimba è anche il cinema di zio Rocco e Clemente l’elettricista. Il primo decide che quel tombino deve essere tappato e con un po’ di cemento risolve il problema. L’altro consente al grande proiettore di funzionare.
La gente operosa fa rumore in un posto come Amantea, in provincia di Cosenza, dove spesso l’indifferenza si abbina al sorriso appuntito degli scoraggiatori seriali. Oggi, però, è il giorno della Guarimba, il festival internazionale del cortometraggio ideato da Giulio Vita e Sara Fratini.

Il calendario della Guarimba

Ieri era l’anteprima con i corti venezuelani e la presentazione di A Sud del Sud, il libro di Giuseppe Smorto, ex vicedirettore di Repubblica. Stasera parte il festival. Ultimo giorno il 12 agosto. Sono 172 le opere in concorso, 94 dirette da donne, provenienti da 56 paesi e da tutti i 5 continenti. Una settimana di cinema all’aperto. Unico corto calabrese in concorso è Accamora di Emanuela Muzzupappa.

Una Guarimba contro la rassegnazione

«A Sud, ad Amantea, il cinema diventa una questione civile, non solo un atto sociale. Ogni anno una nuova sfida da dover affrontare non senza fatica. Qui l’ordinario si trasforma in straordinario per la rassegnazione». Giulio Vita spiega così il contesto della cittadina tirrenica. Il Comune è stato sciolto per mafia dal 26 febbraio 2020 e i tentacoli dei clan sulla cosa pubblica sono stati portati alla luce da inchieste come Nepetia, condotte dalla Direzione distrettuale antimafia.

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Giulio Vita, co-fondatore della Guarimba
Il cinema al parcheggio

Una frana non può fermare la Guarimba. È solo un arrivederci quello alla scenografia naturale del parco della grotta.
Ecco pronto un altro posto dove masticare cinema. Il parcheggio vicino all’ex arena Sicoli era pieno di spine, rifiuti. Puzzava soprattutto di abbandono. Diventa la nuova location del festival. È un luogo dove la comunità partecipa alla costruzione di questa edizione. I Guarimberi hanno vinto una sfida difficile con la forza della normalità, mobilitando un esercito transgenerazionale in missione per conto della settima arte.

Ti premia Mattarella ma Spirlì ti ignora

Strano ma vero. Come nella rubrica della settimana enigmistica. Ambasciate, Parlamento Europeo e Consiglio dei ministri danno patrocini alla Guarimba. Eppure in questi due anni Spirlì, il presidente facente funzioni della Regione Calabria, «ha preferito dare molti soldi a pochi, dimenticando tutti gli eventi che attivano il settore turistico e socio-culturale del territorio come nessuno». Lo ha scritto Giulio Vita su Facebook qualche settimana fa. Da lì a poco la Guarimba avrebbe ricevuto la medaglia del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

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Il parco della grotta ad Amantea, vecchia location della Guarimba
Desiderio di normalità

Giulio Vita è un italo-venezualano tornato ad Amantea, luogo di origine della sua famiglia. Ieri sera ha chiuso l’anteprima del festival annunciando un’edizione «sempre più punk». Disordine creativo di uno che pratica «chisciotterie» seguendo il cavaliere di Cervantes. Sulla difficoltà di fare cose buone in questo pezzo di Sud, dice: «Noi aspiriamo alla normalità, invece tutto ciò che c’è di bello in Calabria si trasforma in un atto di resistenza, ogni evento culturale è una piccola rivoluzione». È un po’ come correre o pisciare controvento. Ci si riesce, ma quanta fatica.

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