Al via la seconda edizione del Festival internazionale “Alfonso Rendano”, tre serate di musica che si svolgeranno a Cosenza, a Villa Rendano, dal 20 al 22 giugno.
L’iniziativa, ideata e promossa dalla Fondazione Attilio e Elena Giuliani, è diretta da Daniela Roma, musicista calabrese residente negli Usa e massima interprete mondiale della musica di Rendano.
Perchè un festival dedicato ad Alfonso Rendano
Alfonso Rendano è stato il musicista calabrese più influente di tutti i tempi. Pianista di enorme talento e di grandi capacità tecniche, è il protagonista di una vicenda artistica di livello mondiale.

Al riguardo, anche i non esperti di musica classica, legano il suo nome almeno a un’innovazione tecnica importantissima: il terzo pedale del pianoforte.
L’avventura artistica di Rendano inizia precocemente a Carolei, il paese alle porte di Cosenza, dove nasce nel 1855.
Nono di dodici figli, il piccolo Alfonso stupisce i compaesani coi primi brani suonati “a orecchio” sulla spinetta della chiesa. Da qui allo studio vero e proprio della musica, il passo è stato breve.
Da Cosenza a Napoli
A soli nove anni, il piccolo Alfonso sostiene brillantemente l’esame di ammissione al Regio collegio musicale di San Pietro A Maiella (Napoli).
Lì si fa stimare dal direttore Saverio Mercadante e diventa allievo di Sigismund Thalberg, che lo presenta a uno dei massimi compositori europei dell’epoca: Gioacchino Rossini. Quest’ultimo gli fa ottenere una borsa di studio governativa, che apre al giovane pianista le porte dell’Europa che conta. A partire da Parigi.

Un virtuoso in giro per l’Europa
Nella capitale francese il giovane pianista si specializza con Georges Mathias, allievo a sua volta di Fryderyk Chopin.
Fa il pieno di successi e parte per una tournée in Inghilterra, dove resta per tutto il 1870.
Poi torna nel Continente, per la precisione a Lipsia, dove continua a specializzarsi.
Rientra in Italia nel 1874 e si dedica ai concerti. Fa frequenti puntate all’estero, soprattutto a Vienna, dove fa amicizia con Franz Listz. Proprio assieme a Listz, Rendano esegue alla Corte granducale di Weimar il suo Concerto per pianoforte.
In Italia e poi in Calabria
Nel 1880, Rendano sposa la pianista milanese Antonietta Trucco, da cui ha tre figli.
Si dedica ai concerti e all’insegnamento. E, nel 1886, ottiene la cattedra al Conservatorio di Napoli, che abbandona poco dopo in polemica con l’estabilishment dell’epoca.
Nel 1892 rientra a Cosenza per risolvere i problemi economici della sua famiglia e si dedica alla composizione. Risale a questo periodo Consuelo, la sua opera lirica tratta da un romanzo di George Sand su libretto di Francesco Cimmino.
Poi, nel 1901 si sposta a Napoli e, da lì, nella Capitale, dove risiede stabilmente fino alla morte, avvenuta nel 1931.
Tiene il suo ultimo concerto al Teatro Valle di Roma nel 1925.
Festival Rendano: apre Leslie Howard
La seconda edizione del Festival internazionale “Alfonso Rendano” inizia il 20 giugno alle 20 con il concerto di Leslie Howard, pianista, compositore e musicologo australiano.
Howard è famoso per essere l’unico pianista ad aver inciso tutta la produzione di Franz Listz. Questo progetto musicale ha avuto finora trecento anteprime mondiali.
Parla il pronipote, suona il Duo Resonance
La serata del 21 giugno è dedicata ai compositori calabresi. Si inizia alle 19 con un dialogo tra Marco Ruffolo, giornalista di Repubblica e pronipote di Alfonso Rendano, e Daniela Roma, la quale suonerà alcuni brani del celebre artta.
Seguirà, alle 20, il concerto del Duo Resonance, composto dal soprano Teresa Cardace e dalla pianista Angela Floccari.
Festival Rendano: chiude il Trio Dmitrij
Protagonista della serata conclusiva (22 giugno), il Trio Dmitrij, composto da Henry Domenico Durante (violino), Francesco Alessandro De Felice (violoncello) e Michele Sampaolesi (pianoforte).
Tutti gli artisti eseguiranno, nei loro repertori, dei brani di Alfonso Rendano, in omaggio al padrone di casa.
È possibile acquistare i biglietti presso Inprimafila o direttamente a Villa Rendano.