Dante illumina il pomeriggio di Villa Rendano

Dalla Vita Nova alle terzine del Canto V dell'Inferno. Sara Serafini Calomino ha recitato i versi del Sommo Poeta e spiegato la genesi teorica dei suoi versi dedicati a Beatrice e alle altre figure femminili. Intervalli musicali a cura di Camilla Colonna

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Il Sommo Poeta illumina il pomeriggio di Villa Rendano. Una sala conferenze occupata in ogni ordine di posti testimonia l’attenzione per l’evento patrocinato e ospitato nella sede della Fondazione Attilio e Elena Giuliani.
Beatrice e le altre donne di Dante è il titolo del reading intervallato dalle splendide note dell’arpa suonata dalla giovanissima Camilla Colonna.

La giovanissima arpista Camilla Colonna

«La Società Dante Alighieri nasce per volontà di Carducci e altri intellettuali. Svolge una missione importante come diffondere lingua e cultura italiana nel mondo. Ringraziamo il presidente della Fondazione Attilio ed Elena Giuliani, Walter Pellegrini, per averci concesso il patrocinio ed averci accolto in questo luogo magico. Sono parole di Maria Cristina Parise Martirano, presidente della Società Dante Alighieri-Cosenza.

Maria Cristina Parise Martirano, presidente della Società Dante Alighieri-Cosenza

Dopo i saluti della Parise Martirano è iniziato il reading a cura di Sara Serafini Calomino. Un viaggio tra i versi della Vita Nova e della Divina Commedia. Con l’immancabile recitazione di alcune tra le terzine più famose della storia della letteratura di ogni tempo: quelle che vedono protagonisti Paolo e Francesca nel Canto V dell’Inferno. Ma Sara Serafini Calomino non si è limitata alla declamazione dei versi. Ha spiegato gli influssi della teoria dell’Amore cortese sulla formazione di Dante.

Sara Serafini Calomino

 

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